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Royal Diamond Amateur Golf Open: le parole dei protagonisti e la rivoluzione digitale

Sabato 30 settembre, Cuneo, Golf Club Boves: una data speciale. Si è svolta, con grande successo, la Royal Diamond Amateur Golf Open, la manifestazione è andata in scena per due giorni ed ha visto affrontarsi appassionati non professionisti in una sfida all’ultima buca.

business.it era presente per raccontare l’evento, ma soprattutto per dare lustro ad i partecipanti, con cui abbiamo parlato di digitalizzazione del lavoro ed intelligenza artificiale. Due argomenti molto cari al nostro editoriale, due argomenti decisamente caldi per gli imprenditori ed i professionisti del settore, presenti al Golf Club Boves. Abbiamo intervistato molti di loro che, con grande gentilezza e simpatia, tra una buca e l’altra, ci hanno concesso interessanti punti di vista.

Eccoli.

ERICA DE STEFANO

Crea è il principale ente di ricerca italiano dedicato all’agroalimentare. Erica De Stefano è owner di Crea.

Le abbiamo chiesto come la digital trasformation influisce sul settore di produzione alimentare, a che punto siamo a livello di innovazione agricola in Italia?

“Il settore agricolo in Italia è rimasto quello di trent’anni fa, specialmente nel settore frutta secca. Così come nel campo dei derivati del cacao, la raccolta è rimasta nella sua fase più primitiva, come avviene nei paesi del Sudamerica e dell’Africa.
Per quanto riguarda gli aspetti innovativi nell’industria alimentare abbiamo una tendenza all’utilizzo di supporti informatici per il settore della logistica e del packaging. Nella logistica questi sistemi permettono di garantire una tracciabilità dei prodotti gia’ dalle prime fasi di ingresso delle materie prime, fino alla distribuzione al cliente finale. Questo è molto importante per la tutela del consumatore.
Infine, uno strumento molto utilizzato nel settore alimentare è un particolare software che gestisce la fase dell’etichettatura in maniera semi-automatica: l’essere umano in questo caso ha soltanto il compito di calibrare lo strumento”.

MARCO BOLDONI

Parla Marco Boldoni, Co-Founder and CEO presso AnyKey 75 Srl, che si occupa di Marketing promozionale. Abbiamo parlato di targettizzazione del Marketing.

L’intelligenza artificiale puo’ aiutare il marketing? Quanto sarà importante, in futuro, la personalizzazione della pubblicità ed a che punto siamo in Italia?

“Il panorama attuale rileva una crescente importanza dell’intelligenza artificiale nel settore del marketing promozionale. Le aziende odierne non hanno ancora acquisito la piena consapevolezza di quanto la tecnologia e le intelligenze artificiali possano aiutare il lavoro in azienda, in modo particolare nella gestione dei dati interni”.

Boldoni sottolinea un’arretratezza dell’Italia verso queste nuove tecnologie e, per questo, si impegna ad ampliare i servizi aziendali orientati all’intelligenza artificiale per garantire al cliente una gamma di strumenti adatti a gestire al meglio il lato “dati”, e provare così a battere la concorrenza.

MARCO BERTOLA

Marco Bertola, owner di Studio Bertola, ci racconta la tecnologia all’interno della sua azienda che esegue progettazioni architetturali.

Gli abbiamo chiesto quanto la professione di architetto sia coinvolta nella rivoluzione digitale, ovvero: le macchine potranno sostituire l’uomo nella progettazione architettonica?

“L’architetto non può più fare a meno delle tecnologie digitali. Il loro impiego è a 360° all’interno della professione: se prima il lavoro era concentrato in studio, adesso non vi è più l’esigenza di essere e progettare sul posto. Il nostro è un mercato mondiale, dobbiamo aprirci a tante collaborazioni nel mondo e queste collaborazioni le troviamo su Internet.”

L’intelligenza artificiale è utile nel suo settore?

“L’intelligenza artificiale non riuscirà a sostituire l’architetto, ma potrebbe essere di aiuto. Tutti i più grandi progetti in architettura sono nati dalla follia, irrazionalità o dal genio di uno o più esseri umani. Esistono già oggi programmi di intelligenza artificiale che aiutano nella progettazione; ma l’opera è da distinguere dal progetto, e mai nessuna macchina potrà capire le emozioni in gioco coinvolte per la realizzazione di un’opera.”

ANDREA RABINO

La parola a Andrea Rabino, owner della gioielleria Rabino.
Secondo lei, il suo ambito lavorativo deve restare incontaminato dal lavoro delle macchine e dei robot? Quanto è importante che non venga inglobato dalla tecnologia?

Il mondo dell’alta gioielleria deve rimanere incontaminato dalla tecnologia in quanto quasi ogni gioiello nasce come gioiello unico, non esiste una produzione seriale dei preziosi. Il lavoro per la creazione di un gioiello di alto livello è interamente umano, svolto a mano. Diverso, invece, il caso dell’orologeria, tranne ad altissimo livello, dove l’intelligenza artificiale ha gia’ un ruolo fondamentale nella produzione di molti componenti, poi successivamente assemblati a mano dall’uomo.”

Sabino non si aspetta grandi cambiamenti per l’alta gioielleria. Invece, per gioielli in argento o in materiali non preziosi come l’acciaio, potranno esserci grandi cambiamenti dove le macchine e l’intelligenza artificiale aiuteranno tantissimo nella produzione seriale.

CHIARA BARDINI

Chiara Bardini è Direttore Generale di Agrimontana, un’azienda specializzata nella produzione di frutta candita, confetture e marron glace. In particolare è specializzata nel settore professionale della grande pasticceria, alta ristorazione e gelateria, e nel settore tradizionale legato alla tradizione e cultura italiana.
Le abbiamo chiesto come influisce la digital transformation sul settore di produzione alimentare, di cui si occupa. A che punto siamo a livello di innovazione agricola in Italia?

“Agrimontana vuole rispettare la tradizione, dando sempre un occhio all’innovazione. Realtà industriale ma di grande impronta artigianale: grande esperienza e grande manodopera delle persone che lavorano in azienda. Tutti i prodotti vengono selezionati a mano, e questo crea valore aggiunto all’azienda”.

Chiara Bardini si propone la sfida di trovare soluzioni per l’automazione senza perdere la componente di esperienza e la bravura delle persone, anzi replicandola. Desidera riuscire a trovare un compromesso tra automazione della produzione e fare in modo che l’intelligenza artificiale tenga conto della bravura e dell’esperienza delle persone che lavorano nel settore da anni.

ROBERTO SCARAFIA

Roberto Scarafia è Presidente CEO di Pulsazione Italia, un’azienda che si occupa di Beauty e benessere della persona.

Gli abbiamo chiesto qual è l’Influenza del digitale in questo particolare settore. Si possono fare progressi con l’avvento dell’intelligenza artificiale?

“L’intelligenza artificiale serve e servirà tantissimo per analizzare a fondo il consumatore, raccogliere dati su di esso, capire che pelle ha, fare l’analisi del dna in modo da offrire un servizio a 360° per il benessere della persona. Servizi sempre più personalizzati e sempre più a misura della persona”.

Come immagina l’evoluzione del suo settore, tra 10 anni, a livello tecnologico?

“Attualmente non ci sono tecnologie davvero sbalorditive rispetto a quelle già esistenti. Potremmo però gestire meglio tutto quello che abbiamo, oggi, a disposizione. Nel nostro settore è importante reperire molti dati sulle persone e tracciare una storia che segua il naturale invecchiamento, in modo da proporre soluzioni progressivamente all’avanzare dell’età.”

CLAUDIO ROVERE

Claudio Rovere è Presidente Consiglio Amministrazione presso G.S.C. General Systems Cuneo srl

Gli abbiamo chiesto se la stampa 3D può effettivamente cambiare il mondo e quanto potra’ influire l’intelligenza artificiale sulla comunicazione del prodotto.

“L’intelligenza artificiale assumerà di certo una grande importanza ma non potrà sostituire l’uomo. Stiamo assistendo ad una automazione del processo produttivo, ma non assume ancora la piena autosufficienza”.

Che cos’è il mondo ecogreen? Come vi state evolvendo?

“Esistono una serie di prodotti che abbracciano le politiche ecogreen e interessano il risparmio energetico. Abbiamo una macchina, ad esempio, che è in grado di stampare e scannerizzare, con la possibilità di riutilizzare un foglio di carta fino a 10 volte. Questo permette un risparmio cartaceo all’azienda ed ha un riflesso positivo anche sull’aspetto ecologico della produzione della carta stessa.”

PIETRO CARBONARO

Pietro Carbonaro è titolare di una farmacia, la Pharmaclick. Gli abbiamo fatto alcune domande sull’influenza del digitale nel suo ambito lavorativo.

Come si approccia il digitale all’industria farmaceutica? Che cambiamenti o miglioramenti può portare? L’intelligenza artificiale potrà agire nell’assegnazione di farmaci specifici alle persone?

“L’intelligenza artificiale sta entrando sempre più pesantemente nel settore farmaceutico dal punto di vista dell’automazione e meccanizzazione dei processi industriali. È utile soprattutto per la gestione della merce che arriva e da supporto al farmacista.
Personalmente ho deciso, da qui a sei mesi, di automatizzare il magazzino e, confrontandomi con alcuni colleghi che hanno già adottato tali sistemi, ho capito che sarà molto utile. Il nostro è un settore dove l’errore umano è molto costoso. Sbagliare a prendere un farmaco dal magazzino potrebbe creare molti problemi”
.

Che differenze riscontri nel tuo mestiere da oggi rispetto al passato?

Il lavoro del farmacista sta cambiando tanto, soprattutto dal punto di vista legislativo, mentre dal punto di vista pratico il ruolo del farmacista resta centrale per il rapporto diretto che stabilisce con il cliente.
Inoltre, nelle piccole realtà di paese come la nostra, il paziente lo conosci personalmente e si crea quel rapporto di fiducia che non è sostituibile da una macchina o da un’intelligenza artificiale”.

ALBERTO FRANCHINO

Alberto Franchino è il responsabile commerciale di Tipolitoeuropa, un’azienda che si occupa di stampa e grafica. Gli abbiamo chiesto come ha trasformato il suo settore la digital trasformation.

Resta esclusivo il lavoro creativo dell’uomo, oppure sarà facilmente sostituibile da banche dati che interpreteranno ed agiranno autonomamente?

“L’intelligenza artificiale è entrata anche nel mondo della stampa e della tipografia. Ha sicuramente aiutato a fissare dei parametri per rendere il prodotto finale qualitativamente eccellente. L’uomo, tuttavia, non può essere sostituito e la tecnologia non può prendere posto dell’uomo nell’ambito della consulenza.”

Che cosa richiede il cliente prevalentemente?

“Il cliente, sempre più esigente, richiede la massima qualità nel minor tempo possibile. La rapidità di consegna è garantita grazie, appunto, al supporto della macchina o del software.”

FILIPPO GALIMBERTI

Filippo Galimberti è Owner di E.Comotti srl, un’azienda edile. Abbiamo parlato di nuove tecnologie nel suo ambito lavorativo.
Che cosa ne pensa dell’avvento della stampante 3D? Crede che sarà in grado di costruire case a prezzi bassissimi?

“Il settore edile possiamo definirlo come un’eccezione alla regola. Ad oggi, è ancora un po’ difficile sostituire la macchina con l’uomo e secondo il parere di Filippo lo sarà ancora per molto tempo. Esistono alcune tecnologie come le stampanti 3D, ma la loro applicazione in campo “macro” è ancora lontana dal realizzarsi in Italia.”

Quali sono le esigenze dei suoi clienti?

“Io sono specializzato nel costruire case in legno. Per quanto mi riguarda, il cliente mi chiede velocità di cantierizzazione, leggerezza e, ovviamente, un prezzo vantaggioso”.

Come si immagina il suo lavoro tra 10 anni?

“A mio parere, è un settore che reagisce troppo lentamente alle novità. Un esempio è dato dalla Building Information Modelling, piattaforme digitali che permettono di progettare. Ci sono ancora però molti intoppi burocratici per fare in modo che il settore cresca in maniera rapida”.

FABIO MORETTI

Fabio Moretti lavora al Centro Medico San Michele. Abbiamo parlato di computer e di come interpretano i risultati degli esami comparando casistiche e cartelle cliniche dei pazienti.

È una cosa possibile o l’interpretazione umana resta indispensabile?

“L’intelligenza artificiale può essere un valido ausilio in ambito medico. La figura del medico di base sta lentamente scomparendo all’evidenza di tutte le nuove tecnologie disponibili. Il medico avrà, quindi, sempre di più il compito di specializzarsi, e tutto questo è possibile grazie alle nuove tecnologie dotate di intelligenza artificiale. Gli operatori di settore sono degli specialisti che si avvalgono delle ultime tecnologie per eseguire le diagnosi e le analisi del caso. Un esempio di fondamentale importanza, che dimostra il corretto utilizzo di queste tecnologie, è la telemedicina: grazie a particolari strumentazioni dotate di intelligenza artificiale è possibile monitorare a distanza pazienti affetti da patologie, che non necessitano di un intervento in presenza”.