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Dimartedì, Sallusti contro i professori filo Putin: “Siete come i no vax”

Atmosfera bollente nello studio di Dimartedì. Nel corso dell’ultima puntata del talk show condotto da Giovanni Floris, il direttore di Libero Alessandro Sallusti, parlando d guerra in Ucraina, si scontra con due docenti universitari considerati vicini alle posizioni della Russia di Putin. Si tratta di Guido Cappelli, docente di Letteratura italiana all’Orientale di Napoli. E di Andrea Zhok, professore di Antropologia filosofica e Filosofia morale presso l’Università degli Studi di Milano. Tra i tre ospiti volano gli stracci.

Sallusti a Dimartedì

“Come succedeva per i no vax che dicevano ‘io non sono no vax, però il vaccino è un veleno e ci toglierà la libertà e la salute’, così adesso dicono ‘attenzione, io non sono con Putin però è tutta colpa dell’Occidente’. Dicendo che è tutta colpa dell’Occidente stai con Putin, ma non hai il coraggio di dire che stai con Putin”, Sallusti attacca Cappelli. “Ma questo filone antioccidentale che poi è anche antimodernista e antiscientifico, noi lo conosciamo bene dalla fine della seconda guerra mondiale”, affonda ancora il colpo il direttore di Libero.

“A proposito della quale caro professore – prosegue nella sua invettiva Sallusti – credo che lei sappia che noi la abbiamo vinta anche grazie a delle formazioni paramilitari che ricevevano armi e aiuti dall’estero. E che tra l’altro, come lei paventa per le formazioni paramilitari di destra in Ucraina, alla fine della guerra non erano così felici di deporre le armi. E avrebbero immaginato un esito diverso per loro e per il Paese perché erano comuniste”.

“Voi siete semplicemente antioccidentali. Vivete di tutti i benefici di essere occidentali, tutti. Però per esistere dovete dire che l’Occidente è il male assoluto”, conclude in crescendo il suo intervento Alessandro Sallusti. A quel punto però interviene un altro docente, Andrea Zhok. “Forse non ho capito bene, lei sta paragonando la Resistenza ai nazisti? – lo incalza – Ci pensi due volte prima di dire certe cose. Non si può finanziare qualunque formazione paramilitare”.

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