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Salvini contestato in Polonia, sindaco di Przemyls: “Non la ricevo”

Come aveva promesso solennemente alcuni giorni fa, Matteo Salvini è arrivato in Polonia, al confine con l’Ucraina. L’intenzione del leader della Lega è quella di portare tutto il suo sostegno alla popolazione ucraina, costretta a fuggire dalle proprie case per colpa dell’invasione dell’esercito russo. Ma la condanna dell’aggressione armata compiuta dall’ex ‘amico’ Vladimir Putin a molti non è sembrata sufficiente per cancellare le passate dichiarazioni di elogio per il presidente russo da parte di Salvini. Tra questi, anche il sindaco della cittadina di Przemyls che si rifiuta di riceverlo e lo umilia pubblicamente.

Il leader della Lega Matteo Salvini è stato contestato al suo arrivo alla stazione Przemysl, la cittadina ad una decina di chilometri al confine con l’Ucraina, 8 marzo 2022. Il sindaco della città Wojciech Bakun ha prima ringraziato l’Italia e poi ha mostrato una maglietta con il volto di Putin e rivolgendosi a Salvini ha detto: “Io non la ricevo, venga con me al confine a condannarlo”. ANSA/GUIDELLI

Przemyls si trova ad una decina di chilometri dal confine ucraino e qui arrivano molti dei profughi provenienti da quel teatro di guerra. Appena giunto ala stazione ferroviaria della città polacca, Matteo Salvini è costretto a subire una contestazione da parte di alcuni manifestanti italiani al grido di “buffone”. Lui però decide di non raccogliere la provocazione dei suoi connazionali.

Ma a mettere ancora più in imbarazzo il leader della Lega è la reazione del sindaco di Przemyls. Durante il suo discorso di ‘benvenuto’, il primo cittadino Wojciech Bakun ringrazia innanzitutto il governo italiano per l’impegno che sta dimostrando in aiuto degli ucraini. Ma poi mostra una maglietta con il volto di Vladimir Putin e affonda il colpo contro Salvini. “Io non la ricevo, venga con me al confine a condannarlo”, il sindaco gela così il suo ospite.

Il leader del Carroccio sul momento fa spallucce. Ma terminata la cerimonia risponde sui social. “Non ci interessa la polemica della sinistra italiana o polacca, siamo qui per aiutare chi scappa dalla guerra – taglia corto Salvini – Al lavoro per restituire Pace, casa e sorriso a questi bimbi e a queste mamme. Che questo 8 marzo, passato insieme alle donne fra Polonia e Ucraina, sia l’ultimo 8 marzo di guerra”.

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