Prima l’annuncio in pompa magna, poi il passo indietro. Matteo Salvini non sarà a Scampia, quartiere simbolo per eccellenza dei problemi che gravano sulla città di Napoli e dei suoi cittadini, durante la sua visita in Campania. Un passaggio delicato, che vedrà il leader della Lega sfidare a distanza le Sardine, a loro rivolta riunite nel capoluogo Partenopeo. Al Carroccio toccherà il teatro Augusteo, mentre i manifestanti scenderanno in piazza insieme ai coordinamenti e ai centri sociali.
La visita di Salvini a Napoli si presenta come un momento chiave per un leader che è da tempo in crisi di consenso, dopo quelle elezioni in Emilia-Romagna che ne hanno minato fortemente la leadership. Il Capitano prepara quello che sarà un’altra sfida fondamentale, la prossima tornata in Campania prevista per la primavera 2020. A Napoli, inoltre, nel 2021 sarà la volta di scegliere un nuovo sindaco che succeda a De Magistris.
L’obiettivo della Lega nello scacchiere del centrodestra è molto chiaro: condizionare pesantemente la scelta del candidato a sindaco della città nel 2021. Le Elezioni suppletive del 23 febbraio prossimo serviranno così a misurare lo stato di salute della Lega, che si gioca una partita delicatissima all’ombra di quel Vesuvio in passato avverso. I tempi in cui Salvini cantava “lavali col foco” non sono d’altronde così lontani.I Decreti Sicurezza di Salvini? “Hanno favorito il business dell’accoglienza”