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Governo, Salvini minaccia Meloni: “Se non mi dai il Viminale solo appoggio esterno”

Dopo alcuni giorni di riflessione, Giorgia Meloni e Matteo Salvini hanno finalmente avuto il loro primo faccia a faccia in vista della formazione del nuovo governo di centrodestra. L’incontro è avvenuto a Montecitorio e al termine i due leader, rispettivamente di Fratelli d’Italia e Lega, hanno diramato una nota congiunta in cui si legge di “grande collaborazione” e “unità di intenti”. Ma le cose stanno veramente così? Secondo un retroscena pubblicato da Repubblica non si direbbe proprio.

Matteo Salvini e Giorgia Meloni

Prima del vertice di Montecitorio, durato circa un’ora, pare infatti che i due abbiano avuto un acceso scambio di battute, anche se a distanza. Secondo la ricostruzione del quotidiano romano, alcuni fedelissimi avrebbero avvertito la Meloni che Salvini ha posto una pregiudiziale: la guida del ministero dell’Interno deve essere affidata a lui. In caso contrario, si vocifera, il segretario del Carroccio porterebbe il suo partito verso un appoggio esterno al governo Meloni.

I primi segnali di una pretesa irrevocabile di Salvini sul Viminale si erano già avuti martedì scorso, quando dal consiglio federale della Lega era uscita la richiesta di una “delega pesante” per il loro leader. Ma, sempre secondo Repubblica, la premier n pectore non avrebbe alcuna intenzione di affidare il ministero dell’Interno al leader leghista.

La motivazione di questo rifiuto risiederebbe nel fatto che Matteo Salvini è ancora sotto processo per il presunto reato di sequestro di persona, commesso proprio nelle vesti di responsabile del Viminale quando era al governo con il M5S. Per questo il presidente della Repubblica Sergio Mattarella avrebbe delle forti perplessità sul suo nome. Ma le tensioni all’interno della coalizione di centrodestra per il momento rimangono sotto al tappeto. Nella nota ufficiale che segue l’incontro tra Salvi e Meloni si legge infatti che “non si è parlato di nomi, incarichi, attribuzioni di deleghe”.

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