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Salvini torna alla carica sul taser: “I criminali devono avere paura”

Mentre l’Italia e il mondo intero si interrogano sui gravissimi fatti avvenuti nella caserma dove Gabriel Natale-Hjorth, fotografato bendato e con le mani dietro la schiena dopo essere stato arrestato per l’omicidio del carabiniere Mario Cerciello Rega, Matteo Salvini rilancia sul tema della sicurezza. Annunciando: “Avanti tutta con la pistola elettrica, i criminali devono tornare ad avere paura”.

Poco prima di annunciare via social la volontà di introdurre la nuova arma in dotazione agli agenti, lo stesso Salvini aveva condiviso un video in cui alcuni poliziotti utilizzano una pistola Taser durante un controllo, finito in uno scontro con un uomo di origine nigeriana, scrivendo: “Al di là di quello che pensano i buonisti della sinistra, serve dare nuovi strumenti alle Forze dell’Ordine, che quotidianamente rischiano la propria incolumità affrontando delinquenti senza scrupoli che ci portano la guerra in casa”.Qualche settimana fa il vicepresidente del Consiglio leghista si era recato presso la Scuola per ispettori di Nettuno in provincia di Roma, dove aveva partecipato a un’esercitazione all’utilizzo della pistola Taser. “L’obiettivo è di dare migliaia di Taser in dotazione, dopo l’addestramento, a Polizia e Carabinieri per aumentare la sicurezza degli italiani e degli operatori delle forze dell’ordine che da una distanza di 7 metri possono evitare di sparare e di essere aggrediti. Vogliamo averli anche sui treni, sulle volanti, nelle città”, aveva spiegato. Poi aveva aggiunto: “l taser è stato già sperimentato diverse volte con successo. Ai benpensanti di sinistra dico che non c’è mai stata alcuna controindicazione medica per il soggetto colpito”.Gli interventi social di Salvini avevano scatenato polemiche anche per l’immagine del giovane americano bendato in caserma: “A chi si lamenta della bendatura di un arrestato, ricordo che l’unica vittima per cui piangere è un uomo, un figlio, un marito di trentacinque anni, un Carabiniere, un servitore della Patria morto in servizio per mano di gente che, se colpevole, merita solo la galera a vita. Lavorando. Punto”.

Il mondo contro l’Italia per quella foto: “Un’immagine agghiacciante”