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Salvini l’antitaliano. Il capitano fa propaganda sui vaccini trattando con l’India

Matteo Salvini è incontenibile, parla di tutto, dà sentenze su ogni tema caldo per il governo, viaggia da nord a sud in una personalissima campagna elettorale, organizza addirittura incontri con rappresentati di altri Stati. In queste ore, però, sta battendo più di tutti sul fronte vaccini. “Devo aspettare da Bruxelles altri tre mesi per vedere se mi arriva quello che mi è stato promesso? No, mi muovo prima”. Vuole dunque bypassare l’Ue, ignorare la Farnesina e Di Maio: “Sto cercando di allacciare rapporti utili con altri Paesi, in queste ore sentirò esponenti dei governi israeliano e di quello indiano per ragionare sulle loro disponibilità di vaccino”. (Continua a leggere dopo la foto)

Ha poi aggiunto: “Ho visto il segretario di Stato di San Marino, perché non somministriamo anche noi il russo Sputnik?”. Scavalca anche il ministero della Salute e le cautele di Roberto Speranza: “Il vaccino di Mosca non ha il via libera dell’Ema? A me non importa se è prodotto in Russia, Nuova Zelanda, Israele, basta che funzioni. Fanno bene quei governi europei come Austria, Danimarca, Ungheria, Repubblica ceca o Slovacchia che si muovono a 360 gradi”. (Continua a leggere dopo la foto)

Il segretario della Lega giorno dopo giorno sta provando a occupare spazi politici finora preclusi. Approfitta di un Pd dilaniato dalle guerre interne e da un Zingaretti in evidente difficoltà. Il M5S è balcanizzato ai vertici, Forza Italia è spaccata tra governisti e critici. Draghi sceglie la via del silenzio. E lui, Salvini, cavalca l’onda, parla, si rende protagonista. (Continua a leggere dopo la foto)

Il nuovo spot del segretario della Lega è “fare in fretta”. Perché va bene l’auto-produzione pianificata coi tavoli del Mise da Giorgetti su input di Palazzo Chigi, ma per quella se ne parlerà a fine anno. Prima di contattare direttamente esponenti del governo indiano e israeliano, ieri Salvini ha ricevuto una delegazione del governo di San Marino guidata dal segretario di Stato al Lavoro, Teodoro Lonfernini. Le autorità della piccola Repubblica stanno vaccinando con dosi provenienti da Mosca e a fine campagna, ad aprile, potrebbero offrirne altre per i lavoratori italiani e gli abitanti dei comuni limitrofi.

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