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Sanremo, Calderoli sfida Paola Egonu: “Italia razzista? Parliamone”

Non accenna a placarsi la polemica esplosa dopo le dichiarazioni di Paola Egonu a Sanremo. Prima della sua comparsa sul palco del Teatro Ariston nelle vesti di conduttrice della terza serata, la campionessa di pallavolo si è sfogata in conferenza stampa con accanto il conduttore Amadeus. La Egonu ha confermato le sue accuse all’Italia di essere un Paese razzista. E così, dopo la bacchettata ricevuta dal leader della Lega Matteo Salvini, ci pensa un altro leghista a replicarle a muso duro. Si tratta del ministro per gli Affari regionali e le Autonomie Roberto Calderoli che, intervistato dal Corriere della Sera, fa una proposta alla pallavolista.
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Sanremo Paola Egonu Calderoli
Paola Egonu a Sanremo

Le dichiarazioni di Paola Egonu a Sanremo

“Paola Egonu è una grande sportiva ma spero non venga al Festival di Sanremo a fare una tirata sull’Italia, Paese razzista. – ha avvertito Salvini dopo la dura intervista della Egonu a Vanity Fair in cui ha parlato di razzismo – Gli italiani hanno tanti difetti ma non sono razzisti: sono un popolo che ha emigrato, che accoglie, che è solidale e generoso, che allunga una mano a tutti. Mi auguro che gli italiani, che hanno già tanti problemi, non si sentano colpevolizzati da chi usa la tv pubblica per fare la morale a qualcuno”.

Avvertimento risultato inascoltato perché Paola Egonu in conferenza stampa a Sanremo ha ribadito che “l’Italia è un Paese razzista che però sta migliorando, non sono tutti razzisti o tutti cattivi. Non voglio fare la parte della vittima ma dire le cose come stanno. Nel mio monologo mi racconto a 360 gradi e quindi parlerò anche di questo. Sono emozionatissima. Sto metabolizzando sul mio possibile ritorno in Nazionale, ma se ci dovesse essere la possibilità sì. Non ho mai abbandonato l’Italia, ho deciso di giocare in Turchia per crescere e poi tornare qui. Avevo detto che non avrei vissuto in Italia col governo Meloni?. Non ricordo di averlo detto”.

L’intervista di Calderoli al Corriere

“Vorrei parlarle per capire le ragioni di quel che dice. – così invece Roberto Calderoli al Corriere su Paola Egonu – Per me l’Italia non è razzista. Se si parla di un Paese intero non si può lanciare un’accusa del genere. Può essere, invece, che l’atleta si sia imbattuta in qualche stupido che ha avuto nei suoi confronti un comportamento assolutamente da condannare. Fare differenze sulla base del colore della pelle non è ammissibile”.

“Il fatto che i leghisti siano razzisti è un’accusa che sento fare da quando la Lega è nata. – si difende Calderoli – Guarda caso, però, proprio noi abbiamo avuto un amministratore locale, che poi è stato eletto senatore (Toni Iwobi, senatore nella scorsa legislatura, ndr), di origine nigeriana. Alle chiacchiere noi rispondiamo con i fatti. Quella del nostro anti meridionalismo è sempre stata una narrazione alimentata ad arte per cercare di contrastarci, visto che avevamo argomenti validi. La contrapposizione fra Nord e Sud era funzionale a sbarrarci la strada. Ma anche qui, con i fatti, abbiamo dimostrato che perseguiamo una battaglia perché tutto il Paese cresca pur nelle sue differenze”.

“Con l’autonomia differenziata e con il federalismo fiscale daremo ad ogni Regione la possibilità di svilupparsi secondo le proprie peculiarità e i propri bisogni. – rivendica il ministro – Anche anche l’accusa che vogliamo spaccare l’Italia la sento dalla prima volta che sono diventato ministro, nel 2004. Vorrei rispondere dicendo che non puoi rompere ciò che è già rotto in almeno 3-4 parti. Ma non mi interessa polemizzare. Lavoro perché il divario si restringa”, conclude.
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