Vai al contenuto

Sanremo, lo sfogo di Simone Cristicchi: “Troppo spazio a personaggi squallidi”

La 73esima edizione del Festival di Sanremo sta facendo registrare ottimi ascolti e un buon successo tra il pubblico. E questa non è certo una novità per la più importante kermesse musicale italiana. Come non lo sono di certo le polemiche ed i retroscena. Quest’anno a guidare la classifica è sicuramente la figuraccia rimediata da Blanco che, con la scusa di non sentire la sua voce in cuffia, ha distrutto tutti gli arredi floreali allestiti sul palco dell’Ariston. Ma anche l’accusa di razzismo lanciata dalla pallavolista Paola Egonu contro il nostro Paese sta facendo discutere. Chi invece attacca senza troppi peli sulla lingua Sanremo è Simone Cristicchi. Intervistato dalla Adnkronos, il cantautore che nel 2007 ha trionfato al Festival con il brano ‘Ti regalerò una rosa’, si sfoga con parole durissime parlando anche di foibe.
Leggi anche: Attacco a Mattarella dopo Sanremo: “Vuole metterci in riga”

Sanremo Simone Cristicchi foibe
Simone Cristicchi

Simone Cristicchi contro Sanremo

“A Sanremo? Si danno 15 minuti a certi personaggi squallidi. Non credo sarebbe un problema dare 20 secondi di tempo per parlare della tragedia delle foibe”. Queste le prime parole pronunciate da Simone Cristicchi con il cronista dell’Adnkronos. A dire la verità non è chiaro a chi si riferisca il cantautore romano quando parla di “personaggi squallidi”. Chiaro invece il suo invito a portare sul Palco dell’Ariston la tragedia delle foibe, avvenuta al confine tra Italia e Jugoslavia verso la fine della Seconda guerra mondiale.

Il libro sulle foibe

Simone Cristicchi si trova a Trieste mentre il giornalista gli pone alcune domande. Partecipa alla presentazione di un libro di Roberto Menia sulla tragedia delle foibe e del successivo esodo Giuliano, istriano, dalmata. Sulla possibilità di presentare quest’opera a Sanremo, Cristicchi dichiara che “potrebbe essere sicuramente utile. Ma ogni volta sembra quasi di dover chiedere l’elemosina per parlare di foibe”.

“La questione è comunque delicata e va chiesta a chi dirige il ‘baraccone’ del Festival di Sanremo. – puntualizza Simone Cristicchi – Dipende da chi sceglie e anche da chi sceglie di non dirlo. Il giorno del Ricordo deve entrare nella coscienza collettiva degli italiani è uno spazio del genere, con decine di milioni di persone e che guardano la tv, sarebbe sicuramente utile”, conclude il cantautore.
Leggi anche: Sanremo, Calderoli sfida Paola Egonu: “Italia razzista? Parliamone”