Ancora bagarre, e sempre molto sopra le righe, in quel di Non è L’Arena, in onda su La7. Al centro della scena sempre loro, Daniela Santanchè e Vladmiri Luxuria. Oggetto del contendere, come già accaduto in passato, l’identità di genere. “Io vorrei ripristinare la verità – esordisce col solito aplomb la Santanchè – I generi sono due, maschile e femminile, come nella lingua italiana che, a differenza di altre, non ha il neutro. E questo vale anche per gli esseri umani: chi ha il pisello è un maschio, chi ha la vulva è una femmina. Punto. E da lì partiamo”.
“Peccato che non esista anche l’invito a operare qualcuno di mentalità – ha replicato Luxuria – perché sarebbe una grande cosa. Le auguro, quindi, di poter fare un’operazione per cambiare mentalità”. “Io sono contenta della mia” ha ribattuto la parlamentare.
“Questa cultura gender sta mistificando quella che è la nostra natura e valori non negoziabili – ha proseguito la Santanchè – Se poi Luxuria vuole fare la donna, benissimo. Ma per me rimane un maschio. Si tratta di un concetto così elementare che non riesco a capire cosa ci sia di male. Se non vuole rimanere un maschio, si operi. Io non ci sto nel continuare a cambiare quella che è la natura. Uno si può mettere poi gonne, rossetto, parrucca e tutto quello che vuole”.
“Qui non si tratta di transfobia, ma di egoismo – ha proseguito Luxuria – perché per fortuna ci sono persone che mi rispettano per quello che sono, declinandomi al femminile. E tra queste persone ci sono tantissimi esponenti di destra che non userebbero questo suo linguaggio. Qui si tratta semplicemente di rispetto. Lei è nata donna e dovrebbe rispettare qualcosa che si chiama identità di genere. Io mi sono sempre sentita donna. Se lei non mi considera così, me ne farò una ragione”.
Santanchè alla classe: “Denaro unico strumento di libertà. Donne tutte viperette”