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Così rinasce il ponte Morandi: la decisione del governo, un piano già al via tra tanti ostacoli

Alla fine ha prevalso la linea voluta dal governo. Soprattutto dal fronte pentastellato, che più di quello leghista aveva fin da subito caldeggiato l’idea di affidare a Salini Impregilo, insieme a Fincantieri e Italferr, il compito di ricostruire il ponte Morandi sulla base del progetto di Renzo Piano. Il commissario Marco Bucci ha infatti alla fine deciso di appoggiare la proposta portata avanti dal Movimento sin dai giorni subito successivi alla tragedia del crollo.

Nell’occasione, a Genova, avevano perso la vita 43 persone, proprio nelle ore in cui gli italiani si preparavano a festeggiare il Ferragosto. Manca ancora l’ufficialità vera e propria ma i giochi, ormai, sono praticamente fatti. Non è un caso che proprio in queste ore il viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Edoardo Rixi abbia rilanciato sul tema, parlando della necessità di una ricostruzione fatta “bene e rapidamente, e soprattutto da imprese italiane”.Una cordata pubblico-privata, quindi, con Salini Imregilo e Fincantieri, che nei prossimi giorno costituiranno una società di scopo ad hoc e con Italferr a realizzare il progetto ispirandosi all’ipotesi di Renzo Piano, anche se secondo il Sole 24 Ore alla fine si opterà per una soluzione con meno pioni rispetto alle immagini che avevano fatto il giro del web nelle ultime settimane. Restano, però, i dubbi legati a eventuali ricorsi da parte delle imprese escluse.

Su tutte c’è infatti l’azienda Cimolai, specializzata in grandi costruzioni e al lavoro a Taranto per costruire i parchi minerari dell’Ilva. Anche in caso di ricorsi, comunque, non dovrebbero scattare  richieste di sospensiva, escludendo così ritardi alla ricostruzione del ponte genovese.Per quanto riguarda le tempistiche, nel contratto è indicato un tempo di esecuzione di 12 mesi, progettazione compresa, a partire dalla consegna di tutte le aree dissequestrate. La possibilità di vedere il ponte rinascere già nel 2019 dipende quindi dai tempi di dissequestro da parte della magistratura genovese. La demolizioni dei tronconi del Morandi, invece, è stata già avviata il 15 dicembre ed è affidata alla cordata Fagioli, Fratelli Omini, Vernazza Autogru, Ipe Progetti e Ireos.

Rinascerà dal mare il ponte Morandi, tra reti da pesca e vele di luce in memoria delle vittime del crollo del 14 agosto