Sconto in fattura addio, e adesso che succede? Il Governo Meloni procede con lo stop alla cessione dei crediti per Superbonus e altri bonus ordinari in edilizia, ma sul divieto di sconto in fattura la maggioranza si spacca. “Serve un confronto parlamentare, il governo non deve mettere la fiducia” dice senza tanti giri di parole la deputata di Forza Italia Erica Mazzetti – membro della Commissione Ambiente, territorio e lavori pubblici ed esperta di tematiche legate all’edilizia -, chiedendo di poter intervenire in aula sul provvedimento. Leggi anche >>>>>>Superbonus, Conte infuriato con la Meloni: “Ha tradito gli elettori”
Ma cosa succede ora con lo stop alla cessione dei crediti del Superbonus? Cosa cambia per chi ha presentato la Cila e per chi vorrà fare lavori dopo il decreto? D’ora in poi per i nuovi interventi edilizi, esclusi quindi quelli già avviati, è possibile solo la detrazione del credito di imposta. Neanche le pubbliche amministrazioni potranno più acquistare crediti derivanti dai bonus edilizi. E poi c’è il discorso sulla responsabilità solidale dei cessionari, esclusa per chi è in possesso di tutta la documentazione relativa alle opere: ora chi comprerà crediti fiscali non risponderà in solido con chi lo ha venduto, ma solo se dimostrerà di avere in suo possesso il titolo edilizio abitativo degli interventi.
“Serve una nuova norma che introduca incentivi ragionati e studiati, non possiamo lasciar morire un settore fondamentale dell’economia – spiega ancora critica la Mazzetti -. Il superbonus 110% è stato un provvedimento eccellente, perché arrivato dopo 10 anni di crisi del settore edilizio, ma allo stesso tempo scellerato nei tempi e nei modi. E oggi ne paghiamo tutti le conseguenze. E’ stato folle da parte del M5S dire che tutti avrebbero potuto rifarsi la casa gratis: oggi questa cosa la paghiamo tutti”.