Michele Santoro contro Carlo Calenda. E lo scontro in tv è senza esclusione di colpi. Succede durante l’ultima puntata di Dimartedì. Il giornalista attacca duramente la posizione del leader di Azione sulla guerra in Ucraina e ironizza sulla manifestazione del suo partito tenuta a Milano sabato scorso. Un attacco che induce Calenda a fare irruzione nello studio di La7 prima del previsto.
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“Ma i tg possono mettere quella manifestazione di 500 poveretti lì a Milano accanto alla manifestazione dei 100mila a Roma? – attacca Santoro a Dimartedì – Ma poi Calenda è uno che fa la manifestazione per la pace per presentare il candidato del Terzo Polo a Milano (Letizia Moratti, ndr). Questo tipo di opportunismo lo vogliamo un attimo bollare? Potevo venire a Milano così eravate 301”. Accuse a cui Calenda decide di rispondere irrompendo in anticipo sul previsto nello studio di La7: “Che modo di fare stupido per una persona come lei che ha fatto tanta testimonianza delle sue posizioni anche quando erano di minoranza”.
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“È la stessa tecnica che usava Berlusconi. C’è una manifestazione a Roma con 100mila persone? Io ne faccio una piccolina a Milano e oscuro quella di Roma”, replica però Santoro. “La manifestazione di Roma aveva una piattaforma, quella di Milano ne aveva un’altra e in queste due posizione c’è la bellezza della democrazia. – si difende Calenda – Ma invece di sostenere la sua posizione, che senso ha il dileggio delle posizioni di altri? Sostenga la sua, che poi la sua posizione non l’ho nemmeno capita”. Il giornalista ironizza: “Io la sua l’ho capita: guerra fino alla guerra nucleare”.
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“Pensare che la propria tesi sia l’unica possibile eticamente è un meccanismo di arroganza intellettuale, dottor Santoro, che lei spesso ha rimproverato ai suoi oppositori quando erano potenti, come Berlusconi. – ribatte ancora Calenda – Noi siamo andati semplicemente in piazza a dire il nostro pensiero, lei ha detto il suo e i giornali hanno riportato la notizia. Qual è il problema?”. Ma Santoro vuole l’ultima parola: “Sono allibito. Sembra che io viva in un Paese dove praticamente le tv e i giornali, dalla mattina alla sera, ci affliggono con una posizione di maggioranza, che è la mia, e con una posizione di minoranza, che è quella dell’onorevole Calenda. Non so in quale paese viva Calenda, perché quello che dico io non ha nessun diritto di cittadinanza in televisione, tranne che nei talk”.
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