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Francia-Italia, è crisi vera: Parigi richiama il suo ambasciatore, la tensione schizza alle stelle

Dalle parole ai fatti: la Francia ha annunciato di aver richiamato l’ambasciatore a Roma per delle consultazioni. La decisione è stata presa in seguito “agli attacchi senza precedenti del governo italiano”, secondo quanto riferisce il ministero degli Esteri francese. Si aggrava dunque la crisi tra i due Paesi dopo settimane di tensioni che hanno riguardato sia i rapporti istituzionali che i messaggi diffusi dai leader del governo italiano in messaggi social o in occasione di comizi elettorali.

Come anticipato dal Corriere della Sera, nella nota in cui si annuncia la decisione si legge: “Le ultime ingerenze rappresentano una provocazione supplementare e inaccettabile. Violano il rispetto dovuto alle scelte democratiche, fatte da un popolo amico e alleato. Violano il rispetto che si devono tra loro governo democraticamente e liberamente eletti”. Poche ore prima il ministero degli Esteri francesi aveva duramente protestato per l’incontro del vice premier Luigi Di Maio a Parigi con alcuni responsabili dei gilet gialli. Tanti i punti di contrasto tra i due paesi nel recente passato: ultimo in ordine di tempo è quello della Tav, con il Movimento Cinque Stelle che continua a parlare di opera inutile. Toninelli ha spedito all’ambasciata francese il dossier con l’analisi costi-benefici (negativa, per l’Italia) mentre la Francia ha scelto di tirare dritto e anche pochi giorni fa ha affidato nuovi appalti per 35 milioni di euro. La ministra dei trasporti Borne ha ricordato che l’Italia deve rispettare l’accordo già sottoscritto tra i due paesi sulla Torino-Lione.Altro tema caldo è quello dell’immigrazione, con gli attacchi a Parigi arrivati sia da Salvini che dai Cinque Stelle. Macron viene accusato di “predicare bene e razzolare male”, visto il rifiuto di accogliere le navi delle Ong e la decisione di respingere i migranti alle frontiere di Ventimiglia o Claviere. I vicepremier si sono anche lanciati in una furibonda accusa di “neocolonialismo” contro la Francia.

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