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Selvaggia Lucarelli accusa i ristoratori: “Non chiedono il green pass”

Selvaggia Lucarelli ha il dente avvelenato contro quei ristoratori che secondo lei non rispetterebbero le regole. Durante la sua consueta rubrica PiazzaSelvaggia, andata in onda durante l’ultima puntata di Piazzapulita, la giornalista punta il dito contro tutti quei proprietari di bar e ristoranti che non controllano il green pass. “Devono anche meritarselo questo trattamento di favore”, avverte la Lucarelli.

Selvaggia Lucarelli

Corrado Formigli le domanda che Italia abbia trovato durante le vacanze di Natale, “dei furbi o degli allineati?”. “Sono stata due giorni a Venezia, ma probabilmente alzeranno il Mose solo per me per evitare che entri. – ironizza inizialmente Selvaggia Lucarelli – In realtà mi è successo qualcosa di non molto diverso rispetto a quello che mi succede anche a Milano. La cosa secondo me più deprimente è il fatto che nei locali e nei ristoranti non chiedono il green pass. Questo è qualcosa di molto demoralizzante”, si lamenta la giornalista.

“Anche perché, diciamolo, la categoria dei ristoratori è stata aiutata con ristori e tutto il resto. – prosegue Selvaggia Lucarelli – Ma soprattutto sappiamo molto bene che quello di tenere aperti i locali, i ristoranti e i bar è un compromesso che facciamo con la situazione epidemiologica che c’è al momento. Compromesso che ad esempio le discoteche non hanno ottenuto. Quindi devono anche meritarselo questo trattamento di favore. È una categoria che non si può sacrificare, perché è un comparto economico importante, ci sono tantissimi ristoranti con tanti dipendenti”.

“Allora mi chiedo perché l’unica cosa che devono fare, e cioè garantire i controlli del green pass e quindi anche la salute dei propri clienti a cui dovrebbero tenere, non la fanno. Selvaggia Lucarelli condanna anche tutti quei cittadini che, in questo momento difficile, “dimostrano totale menefreghismo e disinteresse per la salute di tutti noi”. D’altra parte, però, la giornalista trova che ci sia una “incongruenza” perché “è tutto aperto in questo momento”. E allora quanta differenza può fare la chiusura delle discoteche in un momento in cui ci stiamo contagiando sostanzialmente tutti? Per la prima volta dico che i proprietari delle discoteche un po’ di ragione ce l’hanno”, conclude.

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