Vai al contenuto

Alessandro Gassman contro Sgarbi, botte e insulti sui social per il caso mascherine

Il più attivo e vulcanico sul fronte della lotta alla mascherina è certamente Vittorio Sgarbi. Fresco di ordinanza nel comune di Sutri, dove è sindaco, in cui impone la multa a chi usa la mascherina, adesso dà battaglia anche sui social, attaccandosi – di nuovo – con l’attore Alessandro Gassman. Botte da orbi sui social tra i due, con Gassman che non le ha mandate di certo a dire a Sgarbi: “Quando sei nel comune di Sutri – ha scritto ieri Gasmann su Twitter – governato da cosetto nervosetto e ti fanno la multa perché porti la mascherina fuori orario, a quale distanza devi stare per mandarlo a f….?”.

Un messaggio abbastanza diretto, insomma, che Sgarbi non ha di certo ignorato. Anzi… E così prontissima è arrivata la replica, altrettanto dura, via Facebook, con il sindaco di Sutri che accusa Gassman di non “avere niente di suo padre. E fatica a capire che portare la mascherina passeggiando da soli o con la propria moglie è una forma di demenza”. La chiosa, poi, è in tipico stile “sgarbiano”.

Scrive infatti il critico d’arte: “Non c’è niente di più contagioso di temere di contagiarsi soltanto quando si è finito di mangiare, a bocca aperta. Bisogna fingere come fanno gli attori. Una cosa è certa: per andare a fare in culo è necessaria la mascherina perché non si rispettano le distanze”. Ecco fatto. E sempre nella giornata di oggi Sgarbi è tornato a essere protagonista con una lettera che ha inviato proprio ai suoi concittadini.

Ha scritto: “Cittadini, dobbiamo risorgere. Sutri, benedetta dal cielo, è una città sana. Una città santa. Non si deve cedere alla paura. Il mio editto non vuole punire gli impauriti, ma rincuorarli. Come i medici migliori ci hanno sempre insegnato, bisogna respirare aria libera, all’aperto. Cittadini che lavorano, non sudditi che chinano il capo e nascondono il volto. Liberi, non umiliati. Cittadini di Sutri, non abbiate paura. Dio è con noi”.

 

Ti potrebbe interessare anche: Sondaggi, agosto nero per la Lega: è crollo. E Conte resta il leader più amato