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Sindaco di Bibbiano chiede revoca dei domiciliari: “Io per primo mi sento ingannato”

Andrea Carletti, sindaco di Bibbiano, ha chiesto la revoca degli arresti domiciliari. Il suo legale Giovanni Tarquini ha infatti depositato ieri una memoria di 40 pagine all’ufficio Gip e alla Procura di Reggio Emilia con la quale, oltre a chiedere di tornare in libertà, ha fornito la sua versione dei fatti rispetto alle contestazioni mosse nell’ambito dell’inchiesta “Angeli e Demoni”. Accusato di abuso d’ufficio e il falso ideologico, Carletti (indagato in quanto titolare della delega ai servizi sociali dell’Unione dei Comuni della Val d’Enza) ha ribadito di aver agito secondo le norme.

In merito ai pagamenti agli psicoterapeuti della “Hansel e Gretel”, secondo la difesa avrebbe correttamente fatto disporre insieme alla Giunta dell’Unione il pagamento delle spese all’interno delle fondi legati agli affidi.

In altri termini i pagamenti non sarebbero una forzatura, ma una procedura verificata e indicata dai dirigenti. Il sindaco, inoltre, avrebbe seguito l’iter previsto dalle norme regionali che riguardano la “coprogettazione”, utilizzate normalmente al posto dell’appalto di servizio. Dunque non vi sarebbero anomalie rispetto alla legge sull’evidenza pubblica degli appalti. Di conseguenza il sindaco ha respinto anche l’accusa di aver coperto politicamente il malaffare, ma di aver solo sostenuto un importante progetto contro gli abusi ai minori.

Spiega poi la difesa: “Se all’interno del percorso ci sono state persone che hanno consentito o commesso illeciti, Carletti non ha alcuna intenzione di giustificarle, ma piuttosto di chiedere loro conto di quei fatti”. Il sindaco ha quindi detto: “Io per primo mi sento ingannato“.

Sempre ieri, sul fronte della polemica nata sull’azione di alcuni pm e giudici del Tribunale dei minori di Bologna, la Procura ha ribadito la correttezza dell’operato di via del Pratello. L’accusa che era stata mossa riguardava alcune comunicazioni che i magistrati avrebbero ricevuto e di cui non avrebbero tenuto conto, decidendo comunque di allontanare i bambini dalle famiglie.

Una tesi respinta sia dal presidente del Tribunale dei Minori, Giuseppe Spadaro, sia dal procuratore capo Silvia Marzocchi: “Dalla Procura di Reggio Emilia non è mai arrivato alcun cenno rispetto alla falsità delle relazioni dei servizi sociali”. Sul punto il giudice Mirko Stifano, chiamato direttamente in ballo da alcuni media, ha annunciato: “Ho già mandato al mio difensore per la tutela in ogni sede della mia onorabilità”, aggiungendo poi che sull’episodio contestato “nessun bambino è stato allontanato dai genitori”.

 

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