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Sondaggio, il voto regione per regione: tonfo Lega, sorpresa per Giorgia Meloni

Secondo l’ultimo sondaggio Swg sulle intenzioni di voto degli italiani, Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni ha ufficialmente raddoppiato e superato Forza Italia portandosi al 13,9 per cento. Il primo partito, se si votasse oggi, sarebbe però ancora la Lega di Matteo Salvini con il 26,3 per cento dei voti. Il Pd resta stabile al secondo posto con il 19,8 per cento dei consensi e il Movimento Cinque Stelle terzo con il 16 per cento. Forza Italia è al il 6,2 per cento (in crescita dopo l’appoggio al governo), Italia Viva al 3 per cento, + Europa al 2,1 per cento i Verdi al 1,8 per cento e Cambiamo con l’1,3 per cento dei voti.

Ma l’aspetto interessante di questo sondaggio è sulla distribuzione dei voti. E qui si arriva a un’altra sorpresa per Giorgia Meloni. Secondo la rilevazione “Radar”, elaborata sempre da Swg, la Lega riduce la sua diffusione sul territorio; il Pd continua a calare al Nord e perde terreno tra i giovani; il M5s sotto il 10 per cento al Nord ma tiene tra i giovani; Fratelli d’Italia invece cresce ovunque, da Nord a Sud: in Lombardia, Piemonte, Liguria passa dal 2,6 per cento di due anni fa all’odierno 13,4; in Emilia-Romagna, Umbria, Marche passa dal 3,5 per cento di due anni fa al 14,1 e infine al Sud: 2,4% due anni fa e oggi 15,6; Forza Italia invece risulta essere ormai una forza marginale soprattutto nel centro Italia.

Dal sondaggio di Demopolis nel suo Barometro politico, invece, si evidenzia l’evoluzione del consenso negli ultimi 12 mesi: in un anno la Lega di Salvini ha perso oltre 11 punti, passando dal 37 per cento del luglio 2019 al 25,4 di oggi. Restano nel complesso stabili, con alcune oscillazioni, Partito Democratico e M5s; cresce dal 6,4 al 15 (quindi quasi triplicato) il consenso del partito guidato da Giorgia Meloni.

“Se un anno fa la distanza tra primo e quarto partito era di quasi 30 punti – spiega il direttore di Demopolis Pietro Vento – oggi si è ridotta a poco più di 10 punti: è la conferma dell’estrema variabilità negli umori dell’elettorato italiano”.

 

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