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“Spero che quei neg** ti violentino”. Carola in manette tra gli insulti leghisti

Sta facendo il giro del mondo la sequenza dell’arresto di Carola Rackete da parte della guardia di finanza italiana. Una scena che, nel cuore della notte, ha visto ancora una volta l’Italia tirare fuori anche il suo lato peggiore. Perché si può discutere del problema dei migranti e delle possibili soluzioni. Ma non si può accettare, umanamente, il raccapricciante siparietto messo in scena da alcuni esponenti della Lega, arrivati di corsa sul molo di Lampedusa per insultare la capitana della Sea Watch appena sbarcata.

“Spero che ti violentino questi ne**i, a quattro a quattro te lo devono infilare, ti piace il c**zo nero” tuonano gli esponenti verdi, a qualche metro da Carola. E quando la capitana della Sea Watch scende dalla nave, scortata dalla Guardia di Finanza italiana, viene ricoperta di insulti: “Zingara, venduta, tossica, vattene in galera, drogata. Vai dalla Merkel, vergogna. Le manette!” si sente ancora. Tutto condito da fischi e risate.Ce n’è per tutti, il vomito d’odio non si arresta. “Vergogna, prima li volevi a morte, ora sei diventato Padre Pio” dicono i leghisti, tra le risate generali, riferendosi a Pietro Bartolo, eurodeputato e medico di Lampedusa che ha salvato la vita di centinaia di migranti. Critiche anche per i deputati del Pd che sono saliti a bordo della nave: “Ora vogliamo che scendano i mafiosi […] Cogli**i, siete andati a Genova quando è caduto il ponte? Le mogli vi devono stuprare questi clandestini. L’Italia lo ha capito chi siete!”.
“Questa è la nave degli amici del Pd che non hanno mai pensato agli italiani. In un altro paese avrebbero già affondato la nave, noi invece siamo lo zimbello del mondo, non ci siamo fatti rispettare” dicono nel corso della diretta pubblicata sulla pagina Facebook della Lega di Lampedusa. Poi, però, ci tengono a precisare che “non sono razzisti”: ce l’hanno soprattutto con chi aiuta “le OG (organizzazioni criminali) di cui il Pd fa parte”: “Magari poi vanno a mangiare ostriche e champagne, ovviamente a spese degli italiani”.

L’arresto di Carola, tra applausi e insulti: l’assurda fine del caso Sea Watch