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Stangata sugli ortaggi in arrivo: dai carciofi ai peperoni, ecco tutti i rincari

Arrivano nuovi rincari per le famiglie italiane, e ancora una volta tra i settori più colpiti rischia di rientrare l’agricoltura. Questa volta infatti sono i prezzi di frutta e verdura a segnare dei notevoli aumenti, decretando per il prossimo futuro l’arrivo di una nuova stangata sugli ortaggi che colpirà i portafogli di famiglie ed imprese. Nonostante le prime settimane del nuovo anno mostravano ribassi per i prezzi di alcune delle principali materie prime alimentari scambiate nel mercato italiano, il carrello della spesa riparte la sua corsa al rialzo. In particolare, dalle elaborazioni realizzate da Bmti sui listini all’ingrosso rilevati dalle Borse Merci e dalle Camere di commercio mettono in evidenza la crescita a gennaio su base mensile dei prezzi di alcuni ortaggi: dai carciofi (+12%) alle cime di rapa (+28,9%), dai peperoni lunghi gialli (+27,1%) agli spinaci ricci (+31%) e le zucchine scure lunghe (+45,6%). Rispetto allo scorso anno, però, dalle elaborazioni di Bmti sui dati rilevati nei mercati all’ingrosso della Rete Italmercati, per la maggior parte dei prodotti orticoli si rilevano quotazioni in calo, determinando così prezzi all’ingrosso tipicamente invernali. Complice anche un livello della domanda decisamente basso rispetto alla media del periodo.

Continuando l’analisi, si nota come la stangata sugli ortaggi sia sempre più evidente. Infatti un discorso diverso si fa per il cavolfiore bianco che segna un +47,9% su anno e un +23,7% sul mese, e per le cipolle che segnano un +36,1% su anno e un +15% sul mese. Nel primo caso, infatti, le temperature elevate di questo inverno hanno accelerato la maturazione del prodotto che è quindi giunto quasi al termine della sua campagna. La poca disponibilità di prodotto ha portato un leggero aumento dei prezzi. Nel secondo caso, invece, i prezzi sono aumentati a causa di una minore disponibilità di prodotto. Le cipolle, infatti, hanno sofferto molto il caldo della scorsa estate che, in molti casi, ha portato al marcimento del prodotto.
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“Sulle probabili motivazioni sulle imminente stangata sugli ortaggi ha parlato Riccardo Cuomo, direttore di Bmti S.c.p.A: “L’inflazione è uno dei problemi più rilevanti che le famiglie italiane stanno oggi affrontando – ha dichiarato all’AGI Cuomo – Bmti, con il suo contributo, cerca di orientare i consumatori italiani ad un acquisto consapevole, in cui non venga sottovalutato né il fattore economico né quello della salute. È per questo che con la Borsa della Spesa, tutti i venerdì, classifica i migliori prodotti di stagione che registrano un buon rapporto qualità-prezzo“.


“A pesare sui ribassi è uno scenario di mercato caratterizzato da un’offerta superiore alla domanda, grazie anche agli arrivi di merce estera“, ha spiegato Cuomo. In quest’ottica, il rinnovo dell’accordo per garantire le esportazioni di cereali attraverso il Mar Nero, siglato lo scorso novembre, ha contribuito a raffreddare le incertezze sulle disponibilità di prodotto. A questo, prosegue nel ragionamento l’esperto, “si aggiunge il rafforzamento dell’euro nei confronti del dollaro, che contribuisce a rendere più competitivi i cereali esteri quotati in dollari, e uno scenario globale che per il grano è segnato da una produzione record, stimata per l’annata attuale a quasi 800 milioni di tonnellate (+2% rispetto all’annata precedente, elaborazioni su dati IGC)”. Le quotazioni attuali di grano e mais rimangono comunque elevate, superiori ai 300 euro/t, con una crescita annua del +6% per il grano tenero e del +16% per il mais.


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