Vai al contenuto

Startup Nation: la Francia impara dalla Silicon Valley e apre a Parigi l'hub più grande d'Europa

A Parigi l’hub più grande d’Europa

Le startup francesi entrano in una nuova era. È un hub che non passa inosservato, soprattutto per dimensioni e costo (ben 200 milioni di euro), quello inaugurato a est di Parigi lo scorso 29 giugno, all’interno di un ex deposito ferroviario. Vi prenderanno parte aziende del calibro di Facebook, Microsoft e Vente Prive, convinte a raccogliere la sfida dalla sua nuova direttrice, la trentaduenne Roxanne Varza.

La vecchia Halle Freyssinet è stata rifunzionalizzata per dare vita alla Station F, un mega incubatore di imprese di 34 mila metri quadrati che coniuga innovazione e coworking. La scelta della “F” non è casuale ma significativa perché costituisce la prima lettera di “France”, dell’architetto progettista Freyssinet e infine di “femme”.

La mente di questo ambizioso progetto, che mira a trasformare il Paese in una “startup nation“, è nientemeno che Xavier Niel, imprenditore molto attivo nel mondo delle telecomunicazioni. È lui infatti il fondatore del Gruppo Iliad, a cui appartiene Free Mobile. L’azienda che opera nel campo della telefonia ha rivoluzionato il mercato francese con le sue offerte “low cost” e presto arriverà anche in Italia.

Leggi anche: Industria 4.0: ecco le start up italiane incubatrici di innovazione tecnologica che parlano al futuro

I numeri del successo di Station F

Station F vanta ben 21 programmi di accelerazione, di cui 10 rivolti a progetti internazionali. Ogni gruppo che ha contribuito alla sua costruzione ha dato vita a un programma speciale. Tra essi c’è Startup Garage, che conta 80 postazioni ed è stato finanziato da Facebook. Si occupa dell’utilizzo di dati, principalmente nei campi della salute, dell’educazione e dei trasporti. Quello di Microsoft si interessa invece dell’intelligenza artificiale.

Guidata dal sindaco Anne Hidalgo, oggi Parigi ha l’obiettivo di dare vita ad un ecosistema che favorisca l’avvio di imprese innovative grazie al sostegno di investitori e servizi pubblici. Già nel 2016 la Francia si è dimostrata fortemente dinamica nel settore delle startup. Ne sono una prova gli ingenti investimenti in materia, che l’anno scorso ammontavano a 2,7 miliardi di euro</b>. Complessivamente sono stati addirittura 590, un altro record in Europa.

Anche le storie di successo non mancano. Basta pensare a quelle di Blablacar, la celebre piattaforma per condividere le auto, e di OVH, operativa nel web hosting. Sono entrate nel “paradiso” delle Unicorn, ossia le startup che valgono più di un miliardo di dollari. Ottimi risultati anche per Deezer, che offre il servizio di musica in streaming, come pure per Criteo, che si occupa di pubblicità.

Leggi anche: Le start up italiane sempre più ignorate in patria: ecco il quadro nazionale

station f presentazione dell'incubatore di startup francese 2
La Francia diventerà la nuova Silicon Valley?

Sulla funzione strategica che rivestono le imprese innovative, il neopresidente francese Emmanuel Macron non ha dubbi. È stato proprio lui a inaugurare il nuovo hub il 29 giugno, cogliendo subito l’occasione per invitarvi chiunque volesse inventare, investire e sviluppare una startup. Che il tema gli stesse a cuore, si era capito anche all’inizio del mese in occasione di Vivatech, evento ad esse dedicato, quando aveva annunciato di stanziare per loro un fondo pubblico di 10 miliardi.

Mentre in Italia c’è già chi fantastica su come fare qualcosa di simile, nel mondo non tutti sono così convinti ed entusiasti. Per esempio il celebre New York Times è rimasto scettico sul “caso francese”, titolando: “Ecco perché la Francia sta prendendo una lezione culturale dalla Silicon Valley”.

A suo avviso, Station F ha applicato l’esempio californiano all’interno di un unico incubatore. Sebbene le principali aziende digitali statunitensi lo abbiano sostenuto, aprendo degli uffici all’interno, a suo avviso è solo un grande impegno economico, stravagante (“quixotico”) più che ambizioso. Il giornale ha ricordato che oggi sono molti i Paesi che cercano di emulare il sistema della Silicon Valley, con differenti gradi di successo.

Leggi anche: Il nuovo incubatore Station F per una Francia che pensa come una start-up