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Steve Jobs è un marchio napoletano. Il nome del fondatore di Apple è diventato un brand

Il marchio napoletano

Steve Jobs è nato a Napoli. In effetti il noto fondatore di Apple era americano, ma nel capoluogo campano il nome è un brand del settore abbigliamento. A creare il marchio sono stati Vincenzo e Giacomo Barbato nel 2012, con chiari richiami alla mela morsicata di Cupertino nel logo usato per vendere le loro creazioni: capi d’abbigliamento a tema informatico e accessori hi-tech.
Ovviamente non si era fatta attendere la risposta del colosso delle nuove tecnologie, che aveva intentato causa ai due per impedire loro di usare il nome del creatore dell’azienda statunitense e qualsiasi uso del logo. A colpi di carte bollate e udienze, si è arrivati in questi giorni a ottenere il responso finale: la vittoria dei due giovani napoletani. Ora nella città partenopea ci sarà Steve Jobs ufficialmente.

Il giudizio europeo

A consentire ai fratelli Barbato, già nel 2014, l’utilizzo del nome di Steve Jobs era stato l’Ufficio per l’armonizzazione nel Mercato Interno, organo ufficiale dell’Unione Europea. I funzionari avevano rigettato il ricorso di Apple perché il marchio ”Steve Jobs” non era mai stato registrato, quindi nulla da fare per il gigante informatico. In realtà Vincenzo e Giacomo Barbato già lo sapevano, perché avevano approfittato di una ricerca di mercato per sondare il terreno.
ll gigante ha dovuto così capitolare anche di fronte alla J morsicata usata dai due napoletani come logo per la linea di abbigliamento creata. Si tratta di una vittoria importante, perché possono coronare il sogno di mettersi in proprio continuando a lavorare ad un’attività che hanno portato avanti per anni per conto terzi, usando il loro nuovo brand: il famoso Steve Jobs.

Una storia da libro

Antonio Menna aveva scritto un libro, qualche anno fa, intitolato ”Se Steve Jobs fosse nato a Napoli”. Il volume narrava le vicende di due imprenditori napoletani, Stefano Lavori e Stefano Vozzini, che avevano incontrato moltissime difficoltà nell’avviare la propria impresa partendo da zero. Il volume denunciava il sistema italiano, poco avvezzo a supportare i giovani imprenditori.
Utilizzando l’esempio del creatore di Apple, l’autore voleva confrontare come potesse essere difficile nello Stivale avere successo con una semplice idea. Senza capitali e appoggi risulta difficoltoso aprire la propria azienda e proporsi al mercato. La storia dei due giovani stilisti è un po’ diversa, ma la loro vittoria contro il colosso informatico porta in Italia una ventata di ottimismo.

Dall’idea a Steve Jobs

Non è certamente nata una nuova Apple in Italia, ma oggi, grazie ai due imprenditori partenopei c’è un nuovo Steve Jobs. Si tratta solo di un marchio, ma chissà che non sia di buon auspicio per la realizzazione del progetto e che porti ai due fratelli almeno parte del riscontro avuto dalla persona a cui si sono ispirati. Del resto a invogliare i giovani e a spronarli con consigli era proprio il creatore dell’azienda di computer.
Inoltre i capi di abbigliamento prodotti dai due imprenditori di Napoli seguono il tema dell’informatica e vengono abbinati ad accessori con nuove tecnologie, quindi avere come punto di riferimento uno dei geni mondiali del settore può essere utile, così da sfruttare l’esperienza e le conoscenze di chi ha cavalcato l’innovazione tecnologica nel mercato mondiale.
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