Vai al contenuto

Stop alla trattativa M5S-Pd: salta l’incontro fissato tra i due partiti

“Se non dicono sì a Conte è inutile vedersi, sono stanco dei giochini”. Dopo l’incontro tra Pd e Cinque Stelle, Luigi Di Maio è stato categorico nel fissare i punti chiave per un accordo tra i due partiti. Una trattativa che prosegue in salita, quella tra il Pd e il M5S, per mettere in fila le questioni più complicate dal punto di vista del programma, come la manovra 2020, giustizia e decreti sicurezza. E che ha vissuto di un nuovo stop: l’incontro tra le delegazioni del Pd e del M5S, che era stato previsto per le 11, è stato ufficialmente annullato.

“In una fase cosi delicata per il Paese – si legge in una nota del M5S – non c’è tempo da perdere. Noi stiamo lavorando intensamente per dare risposte immediate ai cittadini. E dobbiamo sbrigarci perché il tempo stringe. Nel partito democratico, però, hanno ancora le idee confuse. Predicano discontinuità ma ci parlano solo di incarichi e di ministeri, non si è parlato ne di temi ne di legge di bilancio”.“Così non va proprio bene – si legge ancora nella nota 5S – ieri dopo 4 ore di incontro non si è arrivati a nulla. Così non si può lavorare. O si cambia atteggiamento o è difficile. Rivedremo il Pd quando nei loro organi di partito avranno dato l’ok all’incarico a Conte. Nessun altro incontro fino a quando non avranno chiarito ufficialmente la loro posizione su Giuseppe Conte. Se si vuole il voto lo si dica apertamente”.Un segnale di nervosismo che non pregiudica la riuscita dell’operazione che porterà alla nascita del governo giallorosso. Ma che è spia di una certa insofferenza da parte del Movimento Cinque Stelle, che forte della sua posizione dominante in Parlamento non vuole mostrarsi debole nei confronti dei democratici. Se vuole l’accordo, il Pd deve cedere su qualche fronte. Di Maio da questo punto di vista non vuole sentire scuse.

Il governo delle donne: il Pd propone una rivoluzione al M5S