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Voragine Superbonus, le detrazioni di marzo ci costano 80 miliardi

Gli esoneri di marzo per il Superbonus arrivano a 80 miliardi. Altri cinque miliardi sul groppone dello Stato per il solo mese di marzo. La voragine Superbonus 110% pesa ogni giorno che passa. Sforando gli 80 miliardi. Lo stato dovrà dunque accollarsi questa cifra per le detrazioni nel settore edilizio. Un deficit che raggiungeva i 75 miliardi solo a febbraio.
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Il superbonus allarga il buco nelle casse dello Stato

Superbonus di marzo, cinque miliardi di crediti sul groppone dello Stato

Le detrazioni del superbonus di marzo arrivano a 80 miliardi. Questa è la cifra raggiunta dagli investimenti totali la cui detrazione per il Superbonus al 110% è stata ammessa. Sono 72,7 miliardi per la precisione. È il contenuto del report mensile dell’Enea. La cifra dei lavori già conclusi di cui si fa carico lo stato ammonta a 63,8 miliardi. Le asseverazioni in totale sono state 403.809.

L’aumento riguarda anche il numero dei condomini interessati agli interventi, circa 59.223 palazzi plurifamiliari, 231.440 edifici unifamiliari, 113.140 unità unifamiliari indipendenti e 6 castelli.

Superbonus, voragine da 80 miliardi: le nuove regole

La scorsa settimana il parlamento aveva approvato il decreto legge che blocca dal 17 febbraio la possibilità di usufruire dello sconto in fattura con cessione del credito derivante dai bonus edilizi. Sono escluse diverse categorie.

La legge è approdata così al Senato. Nel decreto è prevista la proroga della scadenza fissata a marzo per le villette: unità unifamiliari e indipendenti. Resta fermo il requisito di aver effettuato il 30% degli interventi alla data del 30 settembre 2022. Ci saranno, inoltre, sei mesi in più, fino al 30 settembre 2023, rispetto al termine del 31 marzo.

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