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Tecnologia 5G in Italia: come si sta preparando il governo all’arrivo della rete internet di quinta generazione

Tra meno di un anno, la tecnologia 5G farà fare un balzo alla velocità di connessione di ogni cosa, non solo degli smartphone ma anche dei dispositivi della casa connessa, macchine, droni, impianti produttivi, infrastruttura o azienda. La rete internet di quinta generazione grazie alla sua altissima velocità e bassa latenza, andrà a sostituire l’ormai vecchia 4G collegando milioni di dispositivi in tutto il mondo e permettendo la realizzazione di progetti che ora sembrano fantascienza come le auto connesse, l’Internet of Things, le Smart City e le Smart Home. Una vera e propria rivoluzione tecnologica che in futuro muoverà interessi economici, politici e scientifici. Proprio a causa della sua grandezza, la tecnologia 5G determina anche notevoli preoccupazioni su tema di sicurezza digitale, e proprio nel tentativo di tutelare i suoi cittadini, l’Italia si è già mossa con l’inserimento del cosiddetto decreto Brexit (quello che vuole disciplinare i servizi bancari, finanziari e assicurativi in caso di uscita no deal dell’Inghilterra dall’UE) anche novità in materia di telecomunicazioni.

Lo scopo della proposta è quello di introdurre innanzitutto un regime di salvaguardia transitorio per gli operatori finanziari britannici presenti in Italia, oltre che per gli intermediari italiani attivi in Gran Bretagna, nonché di rimettere mano alla Golden Power, ovvero a quelle norme che permettono a un governo di tutelare gli interessi nazionali, per istituire uno scudo pubblico che obblighi aziende e costruttori a comunicare tempestivamente lo sviluppo di progetti in 5G. In una nota della Lega di qualche giorno fa, si sottolinea come “La norma estende l’obbligo di notifica già previsto dal Dl 21 del 2012 anche agli acquisti da parte di imprese, pubbliche o private, aventi ad oggetto beni o servizi relativi alla progettazione, alla realizzazione, alla manutenzione ed alla gestione delle reti di comunicazione elettronica basate sulla tecnologia 5G, quando posti in essere con soggetti esterni all’Unione europea”.
I pericoli del 5G
Ma cosa potrebbe accadere se ad esempio, comunicazioni strategiche come quelle militari o industriali non fossero protette da fornitori che rispettino le norme di sicurezza informatica occidentali? Se milioni di dati personali e sensibili fossero in mano a Paesi che, grazie a costi bassissimi, non si curano della sicurezza informatica? Sono tematiche che vanno affrontate per tempo visto che a partire dal prossimo anno è facile prevedere l’inizio di un braccio di ferro tecnologico tra oriente e occidente con l’instaurarsi di un clima dacyber guerra fredda che non ha nulla di fantascientifico, ma è futuro prossimo con la riproposizione dei vecchi blocchi Oriente Occidente del secolo scorso e con la seria possibilità di tornare a far ballare lo scacchiere mondiale in maniera pericolosa e drammatica.

 

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