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Terremoto in Siria, la figlia di Assad: “Non aiutate quei terremotati”

Secondo gli ultimi dati ufficiali, il bilancio del terremoto che ha colpito Turchia e Siria supera al momento i 9.500 morti. Secondo l’agenzia di soccorso turca Afad, soltanto in Turchia sono stati estratti dalle macerie circa 7.000 cadaveri. E in Siria il tragico conto è arrivato al momento a più di 2.500 morti. Cifre purtroppo destinate ancora a salire nei prossimi giorni. Come se non bastasse, in mezzo a tutta questa distruzione, fonti britanniche rivelano che l’esercito siriano del presidente Bashar Assad avrebbe bombardato le zone terremotate controllate dai ribelli. E la figlia 19enne Zein avrebbe lanciato un appello via Instagram per chiedere di non donare nulla alle organizzazioni che operano in quelle zone.
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Zein Assad e famiglia

Terremoto in Siria: Assad bombarda i ribelli

Questa mattina si sarebbero verificati raid militari e colpi di cannone sulla cittadina di Marea che si trova 25 chilometri a Nord di Aleppo. “Un attacco davvero insensibile e atroce”, denuncia il governo britannico. “Bombardamenti del tutto inaccettabili, il metodo di comportamento d’un regime che ben conosciamo”, aggiunge il ministro degli Esteri, James Clevergy. Insomma, il regime guidato in Siria da Bashar al-Assad, sostenuto dalla Russia di Vladimir Putin, non ci pensa proprio a dare tregua ai ribelli foraggiati da Turchia e Occidente, nemmeno di fronte ad una tragedia immane come questo terremoto.

Il post di Zein Assad

A tutto questo si aggiunge, quasi come una beffa, il post pubblicato da Zein al-Assad sul suo profilo Instagram. “Per favore, attenti a quelli a cui donate. Questo è un gruppo che sostiene terroristi a Idlib. Le donazioni non andranno ad Aleppo, a Latakia o a Hama”, questo l’accorato appello lanciato dalla ragazza sulla sua pagina social.

Intanto in Italia c’è apprensione per l’unico nostro connazionale che risulta disperso in Turchia dopo il terremoto: il 60enne veneto Angelo Zen. “Continuiamo a cercare il nostro connazionale che ancora non riusciamo a contattare. – fa sapere il ministro degli Esteri Antonio Tajani – La nostra unità di crisi è al lavoro, siamo in contatto con la protezione civile turca. Angelo Zen avrebbe dovuto incontrare un socio turco la mattina dopo il terremoto. Ma la notte c’è stato il sisma, quindi non si sono visti. Non ci sono collegamenti telefonici, purtroppo è tutto molto complicato dalla vastità dell’area colpita. Non è facile raggiungere le persone, si sta vivendo un momento drammatico. Stiamo lavorando anche con il ministero della Difesa per inviare nelle zone terremotate materiale utile. C’è grande solidarietà degli italiani. Per quanto riguarda la Siria, il materiale per gli aiuti sarà mandato attraverso Beirut, ma siamo al lavoro per farlo anche se è più difficile”.
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