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TheBorderline, lo zio e avvocato assolve Matteo Di Pietro: “Tutta colpa della mamma di Manuel”

TheBorderline sono pronti a difendersi dopo l’incidente provocato dalla loro Lamborghini a Casal Palocco, dove ha perso la vita un bambino di cinque anni, Manuel Proietti. Al momento l’unico indagato per omicidio stradale è Matteo Di Pietro, il giovane che si trovava alla guida al momento dello schianto. Ad occuparsi della sua difesa ci pensa lo zio e avvocato Francesco Consalvi che, intervistato da Libero, rilascia alcune dichiarazioni che stanno già facendo discutere.
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Intanto, secondo le prime ricostruzioni, a bordo della Lamborghini sarebbero stati in cinque: i tre membri dei TheBorderline insieme a Simone Dutto e Gaia Nota. Quest’ultima sarebbe salita a bordo dell’auto un chilometro prima dell’incidente, sedendosi sul sedile accanto a quello del conducente. Sarebbe ritenuta attendibile dai carabinieri alle prese con la ricostruzione della dinamica dei fatti. La sua testimonianza si sommerà a quella delle altre 20 persone sentite fino ad ora. Tra i testimoni dell’accaduto ci sono anche la mamma e la figlia che viaggiavano a bordo della Mercedes nera superata dalla Lamborghini.
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TheBorderline Di Pietro zio

TheBorderline: lo zio difende Matteo Di Pietro

“L’incidente non si sarebbe verificato se la conducente della Smart non avesse impegnato la traiettoria occupata da Matteo Di Pietro e rispettato la precedenza. – afferma con certezza lo zio e avvocato del membro dei TheBorderline – La signora Uccello per impegnare una via alla sua sinistra ha necessariamente dovuto passare per la traiettoria di Matteo che procedeva a destra. Mi spiego meglio. La Smart avrebbe dovuto dare la precedenza alla Lamborghini, tagliando di fatto la strada all’autovettura guidata da Matteo”.
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“Nego categoricamente che la Lamborghini stesse effettuando un sorpasso. – questa la versione dello zio di Matteo Di Pietro – È una circostanza inventata. L’autovettura di Matteo procedeva nella sua corsia di marcia, non stava effettuando manovre azzardate. A lui non è stata data la precedenza. Lo dimostra il fatto che lo scontro è avvenuto nella corsia di competenza della Lamborghini che a seguito dell’impatto ha riportato i danni nella parte anteriore e la Smart ha riportato i danni nella parte laterale destra. È fuori di dubbio che la conducente della Smart stesse effettuando una manovra per svoltare, come ha lei stessa dichiarato”.
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Le altre dichiarazioni dello zio di Matteo

“Mi sento di dire che la Lamborghini viaggiasse tra i 60 e gli 80 chilometri orari. – precisa ancora lo zio del componente dei TheBorderline – I ragazzi erano ripartiti da circa mezz’ora. Avevano fatto una sosta perché questi video per il 99% del tempo vengono realizzati a macchina ferma. Va fatta chiarezza sulla positività ai cannabinoidi di Matteo Di Pietro. Dal referto del Pronto Soccorso emerge che, nel momento in cui era alla guida, non era sotto l’effetto di alcuna sostanza che potesse alterare la sua capacità cognitiva e reattiva. La sua non negatività ai cannabinoidi non si riferisce a quel momento e può essere riferito anche a sostanze farmaceutiche. È risultato negativo a cocaina e alcol e lo dimostra il fatto che non è stata ritenuta necessaria alcuna misura cautelare”, conclude.
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