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Bufera sul leghista impazzito: la scuola voluta dal governo è come Auschwitz

I leghisti son fatti così. Non ce la fanno proprio a capire quale sia il senso della misura. L’ultimo episodio riguarda l’immagine pubblicata su Facebook da Claudio Ticci, consigliere comunale leghista di Borgo San Lorenzo (Firenze), per criticare alcune misure che potrebbero essere introdotte nella scuola dal governo per contenere i contagi da Coronavirus a settembre, come le discusse barriere di plexiglass. Ticci ha postato l’ingresso del campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau, e invece della nota e terribile scritta “Il lavoro rende liberi”, leggiamo una frase altrettanto terribile “La scuola educa alla libertà”. Ironia mancata?

Il post è stato pubblicato ieri, 7 giugno, con le parole: “La scuola secondo questo Governo… Pd+ 5stelle+ Leu+ Italia Viva #andatevene a casa, #vergognatevi. Il plexiglass ce lo avete al posto dei neuroni o nelle vostre poltrone”, come riporta l’edizione locale di Repubblica ripresa anche da Open. Poi Ticci deve aver ricevuto diversi messaggi e commenti che gli hanno fatto capire di averla fatta fuori dal vaso. E così è intervenuto per modificare il post con un chiarimento: “Nessuno che si scandalizza per le migliaia di bambini costretti a settembre a stare rinchiusi come in stalletti, in teche di plexiglass, a distanza asociale….senza poter socializzare, avere rapporti “umani”, senza poter toccare i compagni e gli insegnanti”.

“Questa voi la definite libertà? La definite democrazia? La definite scuola? La foto è forte, perché un risveglio generale di consapevolezza servirebbe. I bambini di oggi saranno gli adulti del futuro. Cosa insegneremo a loro? A stare distaccati, a stare da soli…? “, continua il consigliere della Lega. “Ricordare per non dimenticare, ricordare per non ripetere”, conclude Ticci. E precisa di aver condiviso una foto pubblicata da Marcello Pamio, insegnante di nutrizione per le scuole di Naturopatia e scrittore di libri sul “Nuovo Ordine Mondiale” apprezzati – nientepopodimeno – dai complottisti.

Il post ha scatenato immediatamente polemiche. “La foto si commenta da sola. Si può essere critici verso un partito, verso un’idea, verso una legge, ma usare queste immagini, in particolare se chi la usa è un consigliere comunale, che siede nell’istituzione democratica più vicina ai cittadini, è inaccettabile. Io spero che tutti i consiglieri comunali e tutte le forze politiche locali vogliano condannare questo episodio grave. Gravissimo”, ha scritto il sindaco di Borgo San Lorenzo, Paolo Omoboni.

 

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