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Travaglio scarica Zelensky: “Ecco perché non ci possiamo fidare più di lui”

Il caso del missile caduto in Polonia rischia di rappresentare uno spartiacque per la guerra in Ucraina. Già da qualche giorno, infatti, l’atteggiamento dell’amministrazione americana nei confronti di Volodymyr Zelensky è mutata. E non è certo una bella notizia per il presidente ucraino, praticamente costretto ora a cercare una soluzione negoziale con il suo nemico giurato Vladimir Putin. Ma se il presidente Joe Biden e i suoi collaboratori non si fidano più di Zelensky, ancora più duro si dimostra Marco Travaglio.

Travaglio scarica Zelensky

Ospite di Lilli Gruber durante l’ultima puntata di Otto e mezzo, il direttore del Fatto Quotidiano spiega perché, a suo modo di vedere, l’Occidente non può più fidarsi di Zelensky dopo le dichiarazioni fatte dal numero uno di Kiev sull’esplosione avvenuta in Polonia. Versione del missile russo già esclusa persino dalla Casa Bianca, ma che lui continua a sostenere, negando invece che a colpire il territorio polacco sia stato un missile della difesa antiaerea ucraina.

“La verità? Non ci possiamo più fidare di Zelensky. – sentenzia Marco Travaglio – Infatti l’unico che sin dall’inizio sapeva che quel missile non era russo era lui. E ancora oggi, mentre gli americani e i vertici della Nato dicevano che quel missile era ucraino ha continuato a sostenere il contrario, ovvero che era un segnale, un messaggio di Putin contro il G20, a cui per altro partecipava anche la Russia”, accusa il giornalista.

“Ormai non possiamo più fidarci del nostro alleato, ovvero del premier ucraino. – ribadisce poi Travaglio – Gli americani lo pensano da tempo, ma oggi se ne è accorto il mondo. Se gli avessimo dato retta saremmo stati trascinati dentro un escalation dell’escalation basata su una notizia falsa”, conclude il direttore del Fatto piegando che anche a Washington il vento orami è cambiato nei confronti di Zelensky.

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