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Il trono di spade è stato oggetto di un esperimento teso a conoscerne i possibili sviluppi futuri

Il trono di spade non smette di inanellare successi. Se l’ottava edizione della serie televisiva dovrebbe approdare nelle nostre case nel corso del 2019, non si sa invece molto sul prossimo libro della saga. Per chi però non riesce proprio a farne a meno, l’attesa può essere ingannata mediante l’operazione portata avanti da Zack Thoutt con l’aiuto di una rete neurale, che è stata in pratica preparata al fine di anticipare gli sviluppi della storia.

La rete neurale di Thoutt

Zack Thoutt è un ingegnere informatico che ha appena terminato un corso in “intelligenza artificiale e deep learning“. Grande appassionato di Il trono di spade, ha pensato bene di sfruttare il suo rinnovato bagaglio di conoscenze per prevedere gli sbocchi futuri della saga, appoggiandosi ad una rete neurale, nella quale ha provveduto ad immettere un particolare algoritmo di apprendimento che trae ispirazione dalle reti neurali biologiche, chiamandolo a leggere le oltre 5mila pagine che compongono i cinque romanzi composti da George R.R. Martin.
In pratica Thoutt ha dato il nome al suo algoritmo affidandogli la parte corrispondente al personaggio scelto e suggerito il numero di parole da aggiungere. Il risultato di questa elaborazione sono i cinque capitoli che possono essere consultati su GitHub che però presentano qualche clamorosa discrepanza. Ad esempio tra le previsioni ce ne sono alcune riguardanti personaggi che sono già usciti dalla storia in quanto uccisi nel corso della narrazione. Oppure ce ne sono altri letteralmente inventati, come un certo Greenbeard.
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sequel de il trono di spade immaginato dall'intelligenza artificiale
L’originale è comunque migliore

Lo stesso Thoutt, di fronte al risultato partorito dal suo esperimento, ha comunque tenuto a precisare che se il modello da lui elaborato fosse perfetto non potrebbe certo riportare in vita personaggi deceduti magari nel corso della sesta edizione della fiction. Spingendosi poi ad ammettere che in realtà non può raggiungere la bravura degli autori, anche da un punto di vista puramente grammaticale. Insomma, all’atto pratico, anche l’ultima frontiera della tecnologia non regge alla prova del campo, in qualità di generatore di testi.
In alcuni casi, comunque la rete neurale è riuscita ad anticipare alcuni sviluppi che però erano stati previsti però anche dagli appassionati de Il trono di spade, a partire dall’appartenenza di Sansa Stark alla casata di Baratheon. Insomma, non serve un algoritmo per giungere a conclusioni abbastanza logiche per chi abbia la capacità di analizzare i fatti nudi e crudi.
Lo stesso Thoutt, peraltro, non manca di ricordare come a spedire fuori strada la rete neurale potrebbero aver concorso i moduli narrativi utilizzati da Martin, oltre al fatto che 5mila pagine impediscono un risultato apprezzabile. Per averlo, secondo l’ingegnere informatico, ci vorrebbero testi scritti non solo in maniera molto semplice, ma anche molto più lunghi.

il trono di spade l'intelligenza artificiale immagina il sequelL’ottava stagione di Il trono di spade

Anche per Thoutt, comunque, si avvicina il momento in cui potrà soddisfare le sue legittime aspettative di fan di una saga che vanta ormai milioni di adepti sparsi in ogni parte del mondo. Se la fase finale della settima stagione ha lasciato sul campo una serie di quesiti, a darne la risposta sarà chiamata l’ottava edizione, le cui riprese avranno inizio tra poche settimane. Ad annunciarlo è stato Nikolaj Coster-Waldau, ovvero Jaime Lannister, il quale ha sottolineato come neanche gli attori sappiano in effetti cosa accadrà nella prossima stagione, che dovrebbe essere strutturata su soli sei episodi, però più lunghi, e andare in onda tra la fine del 2018 e l’inizio del 2019.

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