Vai al contenuto

Trovato senza il giovane chef italiano adorato da Robert De Niro

Trovato morto Riccardo Zebro, giovane chef di De Niro. Riccardo Zebro, un giovane chef lombardo di 34 anni, si trovava a New York dal 2016. È stato trovato morto nella notte tra il 15 e il 16 agosto nella metropoli Usa. Lavorava presso il Santambroeus West Village, un’importante insegna che ha portato il nome e la tradizione dello storico ristorante milanese negli Stati Uniti e nel resto del mondo. Originario di Cassina De’ Pecchi, Zebro stava per tornare a casa per le vacanze tra poche settimane. Le cause della sua scomparsa sono ancora oscure.
>>>>> Strage di Cuneo, arrestato il killer

Lo chef italiano e l'attore Usa
Riccardo Zebro con Robert De Niro

Morto Riccardo Zebro, giovane chef di De Niro

È morto Riccardo Zebro, giovane chef di De Niro. Zebro era un fiero rappresentante della cucina italiana e con orgoglio creava piatti come i ravioli del plin, i tajarin e il risotto al nero di seppia. Condivideva queste creazioni anche sui suoi profili social, mostrando il suo tocco creativo sviluppato in una carriera di successo. Ha iniziato la sua carriera giovanissimo all’hotel Sheraton Diana Majestic a Porta Venezia, partendo come commis di cucina e salendo fino al ruolo di capopartita nella brigata guidata da Paolo Croce.

Dopo questa esperienza, ha proseguito la sua carriera alle Bermuda e poi a New York, dove ha lavorato come chef al ristorante San Carlo Osteria Piemonte nel quartiere Soho, prima di unirsi al Sant’Ambroeus. Tra i suoi estimatori c’era anche Robert De Niro, per il quale aveva avuto l’opportunità di cucinare nel 2018. La notizia della sua morte sta circolando rapidamente in rete.

Il ricordo di Riccardo Zebro nel cordoglio di colleghi e mentori

Paolo Lovari lo ricorda come “una persona di straordinaria umanità e un grande chef”. Simone Gusto, noto food blogger, è profondamente addolorato per la perdita di un grande chef e amico che aveva conosciuto nella Grande Mela. Roberto Di Pinto, chef patron del ristorante Sine in viale Umbria, racconta: “Quando tornava in Italia, veniva sempre al mio ristorante. L’ho conosciuto quando lavoravo al Diana nel 2017. È arrivato come stagista dalla scuola Carlo Porta, e da lì ha iniziato la sua carriera. Ha trascorso anni lì prima di prendere il grande passo e andare oltre oceano. Era amato da tutti, si vedeva che aveva talento. Era non solo un bravo ragazzo ma anche un lavoratore instancabile, un autentico cuoco italiano che rappresentava la vera cucina italiana come dovrebbe essere. Lascia un vuoto enorme.”

Leggi anche: Frasi omofobe, il generale Vannacci non si scusa.
Violenza sessuale di gruppo a Palermo, sette arresti.