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Cellule con tessuto fetale: Trump salvato con la cura che definiva “inaccettabile”

Aveva detto che quella tecnica di cura era “inaccettabile”. Peccato che poi l’ha usata. Donald Trump ha ricevuto un cocktail sperimentale di anticorpi derivati da tessuto fetale di un aborto. La terapia Regeneron utilizzata per contrastare il contagio da Covid, e che il presidente ha definito con entusiasmo “miracolo venuto da Dio”, è possibile grazie a una ricerca che la sua amministrazione ha vietato e per cui ha negato l’accesso a finanziamenti federali. L’efficacia della terapia sperimentale che, parole di Trump, lo ha fatto tornare indietro di vent’anni, era stata testata utilizzando cellule monoclonali di tessuto fetale raccolte oltre quarant’anni fa e “congelate”, una finestra sufficiente ad aggirare il divieto deciso dal presidente l’anno scorso per contrastare l’uso di “linee cellulari fetali”.

Come riporta Repubblica, “i dettagli dell’origine della terapia sono stati forniti dalla stessa Regeneron Pharmaceuticals, l’azienda che ha sviluppato il trattamento. Nel caso del presidente, sarebbe stata utilizzata una ‘linea’, chiamata 293T, derivata dai tessuti di un rene di un aborto effettuato negli anni 70 in Olanda. Una linea identica è stata ottenuta nel 1985 dalle cellule di un feto abortito alla diciottesima settimana. Anni di riproduzione in laboratorio non consentono di trovare un legame tecnicamente diretto tra terapia usata per curare il presidente e cellule fetali, ma quando è emersa la correlazione, evangelici e movimento pro-vita che sostengono Trump e la sua campagna contro l’aborto, non hanno criticato la genesi della terapia che ha salvato il presidente”.

Quando un anno fa l’amministrazione annunciò la sospensione dei finanziamenti alla ricerca biomedica su tessuti derivati da aborto, il dipartimento della Sanità disse: “Promuovere la dignità della vita umana è una delle priorità del presidente”. E cento membri conservatori del Congresso firmarono una lettera aperta in cui avevano lodato la scelta di Trump di “proteggere la sacralità di ogni vita umana”. Il farmaco antivirale Remdesivir, che il presidente ha ricevuto nell’ultima settimana, è stato prodotto grazie a quel procedimento che un anno fa era stato definito dai conservatori “moralmente inaccettabile”.

Alcuni ricercatori vedono una doppia morale nella Casa Bianca. “Se si è opposta alla ricerca – ha commentato al New York Times Deepak Srivastava, che guida la International Society per la ricerca sulle cellule staminali – avrebbe dovuto rifiutare l’uso di farmaci che sono stati prodotti seguendo proprio quella ricerca”. Il Remdesivir si è dimostrato così efficace che il gruppo Regeneron ha chiesto alla Food and Drug Administration di autorizzarne l’uso di emergenza a livello nazionale. In caso di via libera, il farmaco verrebbe finanziato dal governo guidato dall’uomo che guida la crociata anti-abortista.

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