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Non è l’Arena, tutti contro Solovyev: “Non ti agitare”

Vladimir Solovyev torna ospite di Massimo Giletti a Non è l’Arena. Ma stavolta ad attenderlo c’è un vero e proprio plotone di avversari pronti a criticare ogni sua parola. Si tratta del direttore di Libero Alessandro Sallusti, del leader di Azione Carlo Calenda, del parlamentare del Pd Emanuele Fiano, di quella di Fratelli d’Italia Daniela Santanchè e del giornalista Luca Telese. A difenderlo ci prova solo Sandra Amurri.

Tutti contro Solovyev a Non è l’Arena

A scaldare lo studio ci pensano Sallusti e la Amurri. “In Russia questa trasmissione non si potrebbe fare, da un’ora e venti sentiamo parlare in maniera critica del nostro governo”, sbotta il direttore di Libero facendo riferimento a Solovyev, ma anche alla lunga intervista ad Alessandro Orsini appena conclusa. “Hai dimenticato Enzo Biagi”, lo bacchetta però la collega ricordando il caso Biagi. La polemica si sposta sugli arresti dei manifestanti anti Putin avvenuti in Russia. “Arresti in Russia? Invenzione dell’Occidente. Non è così”, nega le accuse Solovyev scatenando le risate di Sallusti.

In difesa di Solovyev si schiera Sandra Amurri. “Loro avranno visto le immagini di Genova del G8, non era manifestazione di rispetto e diritti”, ribatte facendo riferimento alle violenze verificatesi durante il G8 del 2001. Ma il collega russo a quel punto viene subissato dalle critiche per le recenti dichiarazioni del ministro Lavrov su Hitler ebreo. “Hitler ebreo? Frase sbagliata, però ci sono diversi voci su questo. Putin comunque ha chiuso l’incidente chiedendo scusa a Israele”, ammette Solovyev.

“Non un giornalista ma un propagandista che fa la sceneggiata, la propaganda arma di guerra. Penoso vedere la Russia in mano a gente come lei. Non ti agitare”, interviene però a gamba tesa Calenda. “Se l’Italia è fascista perché ha comprato quattro ville qui?”, ci mette il carico Sallusti. “L’Italia prima amava i russi”, prova a difendersi Solovyev. Ma a quel punto a stenderlo definitivamente ci prova Fiano. “Hitler ebreo? Una balla colossale, chi non si dissocia da quella frase si deve vergognare anche lui. Non mi deve convincere che il battagliano Azov abbia dentro elementi nazisti, sono convinto. Ma secondo lei si può paragonare Hitler col battaglione Azov?”, sbotta il parlamentare del Pd. “Dovrebbe vergognarsi, quelle parole sono un orrore”, spara l’ultima cartuccia la Santanchè.

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