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Ucraina: Rula Jebreal accusa Salvini e Berlusconi: “Minaccia per la sicurezza nazionale”

Rula Jebreal ancora protagonista di un’aspra polemica su Twitter sulla guerra in Ucraina. Nei giorni scorsi la giornalista si era scontrata a distanza con il collega Massimo Giletti, rifiutandosi di partecipare al suo programma Non è l’Arena, perché considerato un megafono per la propaganda filo putiniana. Oggi invece la Jebreal punta direttamente il dito contro i leader di Lega e Forza Italia, Matteo Salvini e Silvio Berlusconi, accusati di rappresentare una “minaccia per la sicurezza nazionale” italiana a causa della loro “complicità” con il presidente russo Vladimir Putin.

Rula Jebreal

“Mentre il popolo ucraino viene sterminato, ad oggi siamo a 20mila vittime solo a Mariupol. Berlusconi dichiara che ‘Putin ha le sue ragioni’. Salvini gli fa eco premendo per lo ‘Stop a invio armi all’Ucraina’. La complicità della destra con Putin è una minaccia alla sicurezza nazionale”. È questo il tweet postato da Rula Jebreal insieme a due fotografie che ritraggono i destinatari dei suoi strali in pose imbarazzanti. Berlusconi abbracciato e Putin e Salvini con tanto di colbacco sulla piazza Rossa di Mosca.

Rula Jebreal fa riferimento alle dichiarazioni rilasciate ultimamente dai due leader di centrodestra. “A quasi tre mesi dall’inizio del conflitto chi parla solo di armi non fa il bene dell’Ucraina e dell’Italia e del mondo intero. – dichiara Salvini in Senato dopo l’intervento di oggi del premier Draghi – Giusto salvare vite umane, ma abbiamo il dovere di fare l’interesse italiano. Far cessare la guerra significa salvare posti di lavoro in Italia”.

“Non abbiamo leader nel mondo, non abbiamo leader in Europa capaci di trattare con Putin. – aveva detto invece qualche giorno fa Berlusconi a Treviglio – Un leader mondiale che doveva avvicinarlo al tavolo della mediazione gli ha dato del criminale di guerra e ha detto che doveva andare via dal governo russo. Un altro, Segretario della Nato, ha detto che l’indipendenza del Donbass non sarebbe mai riconosciuta. E così capite che con queste premesse il signor Putin è lontano dal sedersi ad un tavolo”.

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