Da trascinatore e animatore di piazze a peso morto, fino a essere diventato un corpo estraneo. Un climax discendente quello di Beppe Grillo all’interno di un Movimento Cinque Stelle sempre più lontano dal suo vecchio leader. Il partito è ormai saldamente in mano a Di Maio e Di Battista, accompagnati da un nutrito numero di ministri, sottosegretari, parlamentari e portavoce. Tutti con un unico riferimento, Davide Casaleggio, ormai unico accentratore del potere decisionale.
Tanti i segnali di un cambio di rotta avvenuto di recente. A partire da quegli auguri natalizi da cui Grillo veniva puntualmente escluso dagli altri rappresentanti del Movimento. E prima ancora, la fiera dei piccoli editori in scena a Roma l’8 dicembre, con il comico genovese a presentare il romanzo “Palermo connection” dell’amica Petra Reski di fronte a una platea priva di grillini (unico, un consigliere circoscrizionale).
L’apice al Circo Massimo, seconda edizione di Italia a 5 Stelle. Un anno prima Grillo era stato il trascinatore dell’evento, stavolta gli è stata riservata un’oretta per la chiusura. Con i giornalisti subito avvisati da Casalino: “Ciò che Grillo ha detto sul Presidente Mattarella, ovviamente, è solo il pensiero di Grillo, non quello del Movimento”. Ora che sono al governo, i grillini non ha più bisogno del vecchio leone. Il comico lo ha confessato a Milano, sul palco del teatro Dal Verme: “Vivo un momento di difficoltà. L’ho sempre menata ai politici, ma adesso che siamo al governo, che faccio?”. Un Grillo che non canta: il ritorno in Rai è un disastro, un flop tra mille polemiche