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Un pasticciaccio chiamato Abruzzo: la Lega di Salvini sotto attacco sulla sanità

Non è iniziata nel migliore dei modi l’avventura della Lega alla guida della Regione Abruzzo. Qui il partito di Matteo Salvini è stato il più votato all’ultima tornata elettorale, con il 27,5%, e qui un assessore in particolare, Nicoletta Verì con deleghe alla Sanità e ai Servizi Sociali, è finito sotto accusa, attaccato dal vicepresidente del Consiglio Domenico Pettinari (5 Stelle) che denuncia i tagli in arrivo per 75 milioni di euro a seguito dell’approvazione del bilancio di previsione 2020.“Meno ricoveri – scrive Pettinari – meno farmaci ospedalieri (taglio 15 mln), meno farmaci convenzionati (taglio 3,7 mln) meno dispositivi medici in dotazione ai reparti (taglio 15,2 mln), anche quelli per scopi diagnostici come Tac ed ecografi, e meno servizi ospedalieri (taglio 10,4 mln)”.Come si evince dal bilancio approvato nella notte tra il 27 e il 28 dicembre, la spesa per la Sanità assorbe l’82% delle risorse della manovra da poco più di sei miliardi di euro. Su 3,3 miliardi di euro di spesa 2,6 miliardi di euro sono quelli per la spesa sanitaria, che sono finanziati quasi del tutto dai trasferimenti statali nell’ambito del fondo sanitario nazionale. Nonostante l’equilibrio economico conseguito nel 2018 (l’ente è uscito dal commissariamento per la sanità nel 2016) per il 2019 la Regione ha calcolato un disavanzo di 14,5 milioni di euro che sarà di  59,9 milioni nel 2020 e 69,6 milioni nel 2021. In base al “Programma operativo 2019-2021” dell’assessore Verì, si punta a ridurre la spesa anche tramite ad una riduzione dei ricoveri, che per l’assessore significa “ridurre gli ingressi inappropriati in pronto soccorso” perché gli abruzzesi devono capire che “non per ogni cosa è necessario andare in ospedale”. Secondo Marsilio però la colpa è dei governi precedenti visto che “abbiamo trovato debiti nelle Asl e nella spesa sanitaria per 78 milioni di euro, che siamo obbligati a recuperare per pareggiare i bilanci”. I tagli, insomma, forse ci saranno, ma non è colpa dell’attuale amministrazione. I medici dell’Anaao hanno intanto bocciato il piano per la sanità varato dalla giunta. 

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