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Una donna per l’Umbria: la candidata Pd-M5S sarà Francesca Di Maolo

L’intesa alla fine è stata raggiunta. Il Movimento Cinque Stelle e il Partito democratico hanno trovato un nome unitario da candidare alla presidenza della regione Umbria: si tratta di Francesca Di Maolo, presidente del Serafico. Niente da fare per i due litiganti Stefania Proietti, la sindaca di Assisi, e Andrea Fora, giovane leader della Confcooperative. Come da tradizione, in questi casi, a spuntarla è stato un terzo nome, proprio nel giorno in cui gli iscritti al Movimento approvano su Rousseau il “patto civico” per l’Umbria con il sostengo di altre forze politiche, tra cui il Pd.

La nuova candidata dirige l’importante centro di riabilitazione di Assisi è ha un forte radicamento nel mondo cattolico. “Sull’Umbria sono fiducioso. Ci sono le condizioni con lo sforzo di tutti per arrivare a una forte candidatura, unitaria e competitiva per il bene di quella bellissima terra orgoglio di tutta l’Italia” ha commentato a caldo il segretario Pd Nicola Zingaretti.
L’accordo è arrivato dopo una visita di Luigi Di Maio ad Assisi. Il capo politico ha risposto anche indirettamente ad Alessandro Di Battista, che aveva invitato i grillini a non fidarsi del Pd. E ha affermato che il primo vero banco di prova della nuova maggioranza di governo sarà il taglio dei parlamentari. “Io dico a tutti: la fiducia si dimostra! E in questo caso alla prova dei voti in Parlamento e la prima prova di questo Governo è il taglio dei parlamentari. Va fatto nelle prime due settimane di ottobre”. Poi “la vera prova del nove per noi e per questo Governo sarà la legge di bilancio di dicembre. Il minimo sindacale è evitare l’aumento dell’Iva e dare ai lavoratori un salario minimo e abbassare le tasse”. Di Maio ha poi ammesso il suo scetticismo iniziale all’intesa giallorossa, spiegando però di essere ora ottimista in vista delle prossime sfide.

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