Dopo anni di lotte e lunghi mesi contraddistinti da discussioni accese, toni a volte esasperati e un forte ostruzionismo, le unioni civili diventano legge anche in Italia. Con 369 voti a favore, 193 contrari e 2 astenuti, la Camera dei Deputati approva il testo di legge che porta il nome della senatrice Monica Cirinnà e che riconosce diritti e doveri alle coppie di fatto (omosessuali ed eterosessuali). Un sì storico, quello arrivato poco prima delle 20 da quel di Montecitorio, accolto tra gli applausi soddisfatti del Partito Democratico e tra la pioggia di critiche e minacce pervenute dalle opposizioni di destra.
Le reazioni della politica
Maria Elena Boschi, ministra per il Rapporti con il Parlamento, parla di una ‹‹bellissima giornata per tutti gli italiani e le italiane››, mentre il premier Renzi si dice soddisfatto del risultato incassato dal suo governo e chiarisce: ‹‹Nessuno di noi ha fatto calcoli o verificato i sondaggi. L’atteggiamento di una parte dei cattolici era prevedibile e per certi versi è anche comprensibile. Trovo però fuori luogo le dichiarazioni di chi collega questa questione con il referendum costituzionale di ottobre. Ma sono convinto che se uno deve perdere dei voti per una battaglia giusta, che li perda pure. Facciamola finita››.