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Usa-Iran a un passo dalla guerra: Trump ordina l’attacco, poi il dietrofront

Tensione altissima tra Usa e Iran, dopo che l’abbattimento di un drone statunitense in territorio iraniano aveva fatto scoppiare l’ennesimo caso diplomatico tra le due nazioni. Le Guardie della rivoluzione (i pasdaran) avevano informato di aver aperto il fuoco contro il piccolo velivolo all’interno della zona aerea del distretto di Kouhmobarak, nella provincia meridionale iraniana di Hormuzgan. Poi era arrivata anche la conferma da fonti americane.
 

Il portavoce del ministro degli Esteri iraniano, Abbas Mousavi aveva commentato l’accaduto parlando di “violazione illegale e invasione dei cieli del Paese da parte di nessun oggetto volante straniero”. Secondo gli iraniani il drone si trovava nel sud dell’Iran, mentre per Washington era nello spazio aereo internazionale sullo stretto di Hormuz. “Gli invasori sono pienamente responsabili per questo atto provocatorio” aggiungevano i rappresentanti di Teheran. Di avviso ben diverso gli Stati Uniti, che raccontano di un “attacco immotivato” non provocato da alcuna azione americana. Il comando Usa ha definito “falsa” la spiegazione di Teheran secondo la quale il drone sarebbe stato abbattuto mentre sorvolava illegalmente il territorio iraniano, con Trump a twittare subito “L’Iran ha commesso un grave errore”.Secondo il New York Times, la tensione sarebbe cresciuta alle stelle: Trump avrebbe dato l’ok agli attacchi militari in Iran, salvo poi fare dietrofront dopo aver dispiegato tutte le forze aeree e militari. Tra gli obiettivi dell’operazione ci sarebbero stati radar e batterie di missili, ma il tutto è stato annullato prima che potesse iniziare. Al momento non risulta chiaro se lo stop sia temporaneo e se sia stato dovuto a una decisione presidenziale o a problemi strategici e militari.

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