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Vaccini ai detenuti, l’ennesimo scivolone di Salvini. Il Pd: “Gaffe clamorosa”

Matteo Salvini si è scagliato contro la Regione Lazio dopo l’annuncio che le prime dosi del vaccino anti-Covid di Johnson & Johnson, che arriveranno a breve nel nostro Paese, saranno destinate in via prioritaria ai detenuti e al personale penitenziario. Accendendo così una polemica che ha visto molti utenti ricordare al leader della Lega come nella Lombardia e nel Veneto, entrambe a guida leghista, si proceda esattamente allo stesso modo.

Vaccini ai detenuti, Salvini attacca il Lazio. Ma in Lombardia e Veneto già si fa

“Lazio e Campania vogliono vaccinare i detenuti prima di anziani e persone disabili, roba da matti” ha scritto su Facebook Salvini, nel tentativo di aizzare i suoi follower contro i governatori delle due Regioni, entrambi del Pd. Dimenticando però che sia in Lombardia che in Veneto, due Regioni a guida leghista, le vaccinazioni nelle carceri sono iniziate già a merzo.

E così, ecco arrivare subito le risposte al veleno: “A Salvini non far sapere che in Lombardia e Veneto le vaccinazioni Covid 19 in carcere sono iniziate a marzo” ha commentato il Garante dei detenuti del Lazio, Stefano Anastasia. Una replica è arrivata anche da parte dell’assessore alla sanità laziale D’Amato, che ha affermato: “Che un ex Ministro degli Interni definisca ‘roba da matti’ la vaccinazione degli agenti della penitenziaria e dei detenuti è un’azione da maramaldo. Il Lazio è tra le prime Regioni italiane per copertura vaccinale agli anziani e in generale per livello di somministrazioni. Su queste questioni serve serietà, in Lombardia e Veneto sono iniziate a marzo le vaccinazioni nelle carceri”.

Vaccinare i detenuti in carcere e le persone che entrano con loro a contatto, insomma, è una scelta che non ha colore politico, adottata pian piano da tante Regioni d’Italia anche a causa del sovraffollamento e delle condizioni precarie di certe nostre strutture. Per Salvini, però, si è trattato solo dell’ennesimo pretesto per alzare un po’ di polvere.

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