
È con stupore che i residenti e i turisti di Venezia si sono svegliati questa mattina, scoprendo il Canal Grande trasformato in un rio di colore verde fluorescente. Solo poche ore dopo l’inizio della Vogalonga, la tradizionale regata non competitiva che dal 1974 sottolinea il problema del moto ondoso, la tinta delle acque della laguna ha subìto una svolta inattesa. Non pare che si tratti di una sostanza inquinante. Sembra piuttosto che il colore sia causato da un tracciante, un tipo di liquido spesso usato per individuare perdite o dagli speleologi. Ma la domanda che tutti si pongono è: come è arrivato nel Canal Grande? Il colpevole di quanto accaduto non ha ancora un nome. Ma secondo alcune ipotesi il danno potrebbe essere stato provocato da un operaio maldestro che avrebbe utilizzato delle dosi esagerate di fluorescina per risalire a una possibile perdita.
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Mistero sul Canal Grande verde a Venezia
Le analisi sono già in corso. L’Arpav, l’Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione Ambientale del Veneto, sta conducendo esami accurati per determinare la composizione del liquido misterioso, che è affiorato dal canale che collega Campo San Luca al Canal Grande e si è rapidamente diffuso, tingendo la superficie dell’acqua di un verde brillante. Contemporaneamente, la polizia locale sta analizzando le registrazioni delle telecamere della zona, nella speranza di identificare chiunque possa aver versato la sostanza nel canale.

L’evento, oltre a destare sconcerto, ha anche suscitato reminiscenze di un famoso gesto artistico. Infatti, nel 1968, l’artista argentino Nicolas Garcia Uriburu versò un liquido verde fluorescente nel Canal Grande per protestare contro l’inquinamento dell’acqua nell’azione “Actions in Nature”. Proprio in questi giorni, la Tate ospita la mostra “Joseph Beuys and Nicola Garcia Uriburu”, in cui sono esposti documenti e opere legate a quella storica performance.