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Viaggiare in treno con il Covid: uno studio svela la velocità di trasmissione del virus in una carrozza affollata

Nella fase post-lockdown, gli italiani hanno ripreso a viaggiare tra una regione a l’altra, tornando di nuovo a prendere i mezzi di trasporto di massa come treni e aerei. Ovviamente anche sui veicoli di trasporto restano in vigore le rigide regole di distanziamento sociale previste dalla normativa vigente, ma ciò nonostante il rischio di venire a contatto con un soggetto infetto resta sempre valido. Qual è la probabilità di prendere l’infezione Covid-19 sul treno nel caso in cui a bordo e non molto distante ci sia un passeggero contagiato? A questa domanda ha provato a rispondere un team di ricerca internazionale, che include l’Accademia delle scienze cinese e l’università di Southampton. La ricerca pubblicata sulla rivista Clinical Infectious Diseases, ha esaminato le dinamiche di contagio di una carrozza ferroviaria in Cina con a bordo una persona infetta. Dall’analisi dei dati è emerso che nel caso dei passeggeri dei treni seduti entro tre file (in larghezza) e cinque colonne (in lunghezza) da una persona infetta, tra lo zero e il 10% (10,3) ha contratto la malattia. Il tasso medio di trasmissione per questi viaggiatori “a stretto contatto” era dello 0,32%.

Rischiano di più i vicini sulla stessa fila
Dunque in base ai dati dello studio si capisce che sui treni esiste un “alto rischio di trasmissione”, che è maggiore per chi è seduto accanto ad un positivo e per chi viaggia sulla stessa fila e che è necessaria una distanza sociale sicura di oltre un metro per un’ora di viaggio insieme. Mentre per chi è seduto un posto avanti e dà le spalle al passeggero contagiato è dell’1.5%, più basso ma non nullo.Dopo due ore di contatto, un distanziamento inferiore a 2,5 metri potrebbe essere insufficiente per impedire la trasmissione. La ricerca non include, fra i parametri considerati il fatto che i passeggeri indossino o meno la mascherina: questo, però, è un elemento in più a favore dei dispositivi di protezione individuale che potrebbero aiutare a ridurre i rischi.
Più tempo passa peggio è
Anche il fattore tempo deve essere tenuto in considerazione. In un articolo su The Conversation due epidemiologhe dell’università dell’Arizona consigliano, qualora si scelga di viaggiare in aereo (dove molte compagnie riempiono tutti i posti), di spezzettare il viaggio prenotando più voli: questo serve a ridurre il tempo di esposizione al virus ipotizzando di trovarsi seduti vicino a una persona infetta. Lo stesso vale anche sui treni: per ogni ora che trascorre, il tasso di contagio cresce dello 0.15%, anche se l’aumento maggiore riguarda la persona seduta accanto, per cui l’aumento è dell’1.3% ogni ora.
La ricerca per questo mette in luce ancora una volta le misure di protezione sia sul treno sia sull’autobus o in aereo che servono a minimizzare i rischi: indossare sempre la mascherina quando si è a bordo, garantire le distanze (se ne è parlato recentemente riguardo alla possibilità, per ora solo ventilata, di riempire tutti i posti in treno), lavare spesso le mani, favorire una ventilazione frequente.

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