Sarebbe meglio non pronunciare termini che si riferiscono al Natale perché potrebbero urtare la sensibilità di chi non è credente. Questo è solo uno dei punti contenuti in un documento interno della Commissione europea che ha come argomento la “comunicazione inclusiva” all’interno dell’Unione europea. A pubblicare lo scottante vademecum è il cronista del quotidiano Il Giornale, Francesco Giubilei. Ma nel documento vengono indicati anche altri divieti linguistici che presto potrebbero essere introdotti.

Si intitola ‘European Commission Guidelines for Inclusive Communication’ il documento in cui vengono indicati i criteri da adottare per i dipendenti della Commissione guidata da Ursula von der Leyen nella comunicazione esterna ed interna. “Dobbiamo sempre offrire una comunicazione inclusiva. – scrive nella premessa il Commissario Ue per l’Uguaglianza Helena Dalli – Garantendo così che tutti siano apprezzati e riconosciuti in tutto il nostro materiale indipendentemente dal sesso, razza o origine etnica, religione o credo, disabilità, età o orientamento sessuale”.

Secondo l’Ue, insomma, non si potranno più utilizzare nomi di genere come “operai” e “poliziotti”, e nemmeno usare il pronome maschile come formula predefinita. Vietato anche utilizzare il riferimento “Miss o Mrs”, se non su esplicita richiesta del destinatario. Non sarà più neanche permesso rivolgersi agli altri durante una conferenza con la formula “signore e signori” che dovrà essere sostituita da quella più neutra “cari colleghi”.