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“Violentate in caserma dai militari”: la denuncia choc che infiamma le piazze in Cile

Ruota intorno a un report, la crisi che sta attraversano violentemente il Cile. Un documento redatto dagli ispettori dell’Istituto nazionale dei diritti umani e che rischia di costare carissimo al presidente in carica, Sebastián Piñera. Pagine tra le quali scorrono, una dopo l’altra, le violenze commesse dalle forze dell’ordine nelle ultime, travagliatissime settimane. Echi di orrori non troppo distanti, quelli che hanno segnato la vita del regime Pinochet, e che ora sembrano tornati di colpo attuali.

Un reportage reso noto mentre le violenze di piazza contro le autorità non accennano a placarsi. E che fa inorridire nei suoi passaggi più forti. Uno di questi parla di quattro persone arrestate nella mattinata del 21 ottobre, portate in caserma e qui “ammanettati con le braccia larghe, crocifissi alla struttura metallica dell’antenna sul tetto, prima di essere percossi con il calcio del fucile”.Non solo: il bilancio, terribile, al momento parla di 5 morti negli scontri con la polizia e di 8 denunce per violenze sessuali su uomini e donne. Tra queste, una minorenne che, stando a quanto si legge nel report redatto dagli ispettori che hanno indagato sulle vicende, sarebbe stata ammanettata con delle fascette da idraulico, le braccia dietro la schiena, prima che iniziassero gli abusi.Molte denunce riguardano la “comisaria 12” di San Miguel, la caserma degli orrori. Detenuti spogliati, donne costrette a fare esercizi fisici davanti a tutti senza vestiti addosso, ragazzi costretti a indossare collari come fossero cani e poi percossi. Immagini che hanno scosso il mondo. E che mettono sempre più a rischio la tenuta del governo.

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