“Sono Vitto Dibba”. Chi? Vittorio Di Battista. Il papà di Ale Dibba. Si presenta così: “So’ scojonato”. Non crede più al Movimento 5 stelle? “Ci credo ancora, però…”. Però che cosa? “Se mi danno il potere assoluto per sei mesi, risolvo io tutti i problemi d’Italia”. Tra la folla di fan alla kermesse del Movimento 5 Stelle al Circo Massimo c’è anche il papà di Alessandro Di Battista. Noto per i suoi atteggiamenti spesso critici con le posizioni del M5S Vittorio Di Battista si è fatto molti selfie in giro per la festa sventolando un cartello che dice: “No Tap, No Tav e No Benetton”. I Cinque Stelle sono in imbarazzo per il via libera ai lavori per il gasdotto: “Se si farà il gasdotto resterò deluso”, dice subito.
A chi gli chiede come giudica l’operato del governo, risponde così: “Sempre positivo”. Vittorio Di Battista, padre dell’ex deputato Alessandro, si è concesso ai giornalisti presenti a Italia 5 Stelle, la kermesse grillina al Circo Massimo. Sulla polemica relativa al Dl fisco, afferma: “Sono contrario ai condoni dei capitali all’estero”.

Potrebbe fare il dittatore insieme a Salvini… Gli chiedono: “Non sareste una bella coppia di destra?”, e lui, deciso: “Non so se Salvini è di destra. Io certamente no: sono fascista! Di Maio lo è troppo, poco”. Dovrebbe essere anche più tosto e deciso oltre che più fascista? “È un bravo ragazzo”. E se lo dice lui, dobbiamo credergli, no?
Che cos’è questo cartello che ha al collo? “C’è scritto questo: No Tav, No Tap, No Benetton”. È ecologista? “Le ripeto: fascista!”. Un po’ come Salvini, insomma? “Ma je piacerebbe. Ora però sganci dei soldi, per favore”. Soldi? “Non vedo perché Renzi debba pendere 20.000 euro per un discorso e io niente. Per me 1.500 euro a intervista sarebbe il prezzo giusto”. Pure!
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“Quando torna Alessandro? Rientra il 24 dicembre, ha prenotato per quel giorno”, aggiunge Di Battista senior. Durante un’agorà con le Regioni, la consigliera pugliese Antonella Laricchia ha assicurato: “Sul Tap ce la stiamo mettendo tutta e continueremo a farlo. Il M5s è contrario ad un’opera che non ritiene strategica”.
La battaglia, sostiene, si potrà tuttavia continuare ora “solo in punta di diritto”. “L’unica speranza è di riuscire a trovare un punto di illegittimità per fermare un’opera che i precedenti governi hanno già autorizzato”.
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