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Zaia sfida ancora il governo: “Il Veneto pronto a ripartire già il 27 aprile”

Luca Zaia non fa passi indietro. Il suo Veneto, spiega, è pronto a rialzare subito la saracinesca. A dirlo è lo stesso governatore, che ha ribadito come la data del 4 maggio sia per lui troppo lontana, visto che le aziende della sua Regione potrebbero già rimettersi in moto il prossimo 27 aprile: “Se potessi fare ordinanze in questo senso le aziende sarebbero già aperte, ovviamente con tutte le tutele del caso. Noi siamo pronti, ma stiamo attendendo la decisione del governo. Qualcuno si scandalizza quando dico che non c’è più lockdown, ma venite a vedere… è evidente, prima con i codici Ateco poi con le deroghe e il silenzio-assenso, che in Veneto è aperto almeno il 40% delle imprese, lo si vede dal traffico e dai parcheggi”.

Durante la consueta conferenza stampa con la Protezione Civile regionale, Zaia ha parlato dei dati dei contagi in Veneto, che considera molto positivi:  “La discesa è iniziata in maniera importante, lo testimoniano i dati del bollettino di oggi. Le persone in isolamento sono scese a 9533, ben 381 in meno rispetto a ieri. A fronte di 16881 positivi, abbiamo 1329 pazienti ricoverati negli ospedali, 39 in meno rispetto a ieri, così come quelli in terapia intensiva, calati a 140, 23 in meno rispetto a ieri. E abbiamo più persone in terapia intensiva no Covid rispetto ai Covid; i dimessi sono stati 2316, 84 in più”.“I dati del Veneto ci dimostrano tre cose: la civiltà dei cittadini che hanno rispettato le regole, che siamo in grado di affrontare l’apertura da un punto di vista clinico sanitario, e che dopo 15 giorni di convivenza con il virus, con molte aziende aperte, oggi non stiamo raccogliendo i nuovi infettati rispetto a 15 giorni fa”. Un problema da superare, secondo Zaia, è la possibilità che ci sia il blocco degli spostamenti tra Regioni, che significherebbe “porre un blocco alle attività imprenditoriali. Cosa si fa, si prevedono delle deroghe per chi deve lavorare? Non è più un blocco”.Zaia ha ribadito che preferirebbe che le prossime elezioni amministrative, si svolgano a luglio, e non tra settembre e dicembre, come vorrebbe il governo: “È difficile spiegare ai cittadini che non si vota a luglio quando si apre a maggio. Se esiste un parere negativo del ministero della Sanità al voto, mi chiedo se è compatibile con aperture che il Governo vuole fare. Il seggio rispetta le norme sul droplet da sempre, si entra uno alla volta”.

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