Ennesimo colpo di scena sulla partecipazione di Volodymyr Zelensky al Festival di Sanremo. È stato il conduttore di Porta a Porta Bruno Vespa ad annunciare la presenza in collegamento video del presidente ucraino con il Festival della canzone italiana. Ma la notizia ha scatenato una sequenza infinita di reazioni negative nel mondo della politica e del giornalismo. Il primo ad esprimere la sua netta contrarietà a Zelensky a Sanremo è stato il vignettista Vauro. Seguito poi da Alessandro Di Battista, Matteo Salvini, Carlo Calenda e dalla commissione DuPre di Carlo Freccero e Ugo Mattei. Il caso nei giorni scorsi è arrivato pure in Consiglio di amministrazione Rai. Ora, a poche ore dall’inizio del Festival, arriva la decisione a sorpresa del direttore dell’Intrattenimento Rai Stefano Coletta.
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Zelensky a Sanremo, la decisione dei vertici Rai
Nei giorni scorsi Riccardo Laganà, il consigliere eletto dai dipendenti, ha chiesto e ottenuto che Riccardo Coletta potesse visionare i due minuti di video registrato da Zelensky prima della messa in onda alla fine della serata finale del Festival di Sanremo. In caso fosse emerso qualsiasi problema, la decisione finale sull’ospitata del presidente ucraino sarebbe spettata all’amministratore delegato Carlo Fuortes. Una procedura di censura preventiva che il Cda della tv pubblica dice di avere sempre seguito in questi casi.

Dopo questa dura presa di posizione, proprio Fuortes è stato costretto a precisare che “la guerra in Ucraina ha avuto un’importanza così grande nelle nostre vite dell’ultimo anno che la forzatura sarebbe escluderla. La direzione del Festival è in contatto con lo staff del presidente Zelensky per definire le modalità del suo intervento”. E sono proprio queste “modalità” ad essere state modificate drasticamente.