Da un lato un Movimento Cinque Stelle che dice di mostrarsi “compatto”, un blocco di granito intorno al suo premier Luigi Di Maio, la cui leadership al momento non sembra essere in discussione. Dall’altro il possibile alleato di governo, il Pd, ancora intento a interrogarsi sulla bontà o meno di avvicinarsi al mondo pentastellato. Il tutto mentre prendono il via le consultazioni al Quirinale per trovare la soluzione alla crisi di governo voluta da Matteo Salvini.
La direzione del Pd ha dato mandato al segretario di trattare con il M5S. E Nicola Zingaretti ha fissato i cinque punti che dovranno costituire la base della trattativa. “Appartenenza leale all’Unione europea; pieno riconoscimento della democrazia rappresentativa, a partire dalla centralità del parlamento; sviluppo basato sulla sostenibilità ambientale; cambio nella gestione di flussi migratori, con pieno protagonismo dell’Europa; svolta delle ricette economiche e sociale, in chiave redistributiva, che apra una stagione di investimenti”.
“È un dovere dare la disponibilità a verificare se esiste la possibilità di dare vita a una nuova maggioranza parlamentare in grado di dare risposte vere e serie ai problemi del Paese. Nessun accordicchio sottobanco, basta sospetti. Il contratto è un errore da evitare. Serve unità nel Pd, non unanimismo” ha aggiunto poi Zingaretti, a rimarcare la buona volontà dei dem.“Non ho mai demonizzato M5s – ha poi sottolineato il segretario pd – anzi, al contrario sono stato oggetto di critiche a volte feroci perché ho tentato di sviluppare un’analisi attenta su questo movimento, ma non posso ignorare differenze enormi, che riguardano principi, un’idea di Europa di democrazia. Non facciamo finta che questa differenza siano scomparse, Dobbiamo lavorare sui contenuti e sul merito”.
“Di fronte alla situazione drammatica del Paese – ha aggiunto – abbiamo il dovere come forza democratica di dare disponibilità e verificare se esiste la possibilità di dare vita a una maggioranza parlamentare nuova, forte, di discontinuità e di larga base parlamentare che convinca le persone delle nostre ragioni. La nostra proposta deve essere chiara, lineare trasparente per evitare a tutti coloro che tenteranno questo esperimento l’accusa di trasformismo. No a una confusa ammucchiata”.
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