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Caldaie e infissi con Superbonus: ecco come ottenere ancora lo sconto in fattura

Dopo il recente stop alla cessione dei crediti in fattura, c’è ancora la possibilità di pagare caldaie e infissi con Superbonus. Per accedere ancora all’incentivo statale, farà fede il contratto o il bonifico bancario. Potrebbe essere questa la modalità per sciogliere la questione della cessione del credito per i lavori in edilizia libera tra cui rientrano la sostituzione degli infissi, l’istallazione di caldaie, pompe di calore e tende solari. Lo stop sulla cessione e sullo sconto in fattura ha icoinvolto infatti anche migliaia di contratti già firmati: per poter accedere ancora allo sconto i lavori dovrebbero essere stati effettuati entro il 16 febbraio. Molti clienti però hanno già versato acconti per istallazioni non ancora realizzate. Dunque il capitolo Superbonus sembrerebbe tutt’altro che risolto, e questa sorta di credito salva-caldaie su cui starebbe ragionando l’esecutivo, dopo le proteste delle aziende edili, ne potrebbe essere la prova.

Caldaie e infissi con Superbonus: ordini prima del 16 febbraio
Per accedere ancora allo sconto in fattura, il requisito fondamentale è dimostrare che l’ordine è partito prima del 16 febbraio. Proprio a questo scopo potrebbero servire la data del contratto o del bonifico bancario. Come ha riportato il Corriere della Sera, Andrea de Bertoldi, deputato di Fratelli d’Italia è fiducioso in un intervento correttivo sul decreto sulla cessione per alcune tipologie di lavori. “Credo di poter garantire, anche dopo l’avvenuto confronto con l’esecutivo, che il parlamento beneficerà di un’interlocuzione propositiva e costruttiva con il governo, finalizzata a migliorare ed integrare il decreto nelle criticità che si dovessero evidenziare – ha affermato il deputato in un’intervista a Italia Oggi -. A ciò sono finalizzati gli incontri che lo stesso governo sta svolgendo in questi giorni, e le audizioni, che la commissione finanze della camera ha in programma dalla prossima settimana”.
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Le modifiche e il salva-caldaie potrebbe riguardare infatti migliaia di imprese e cittadini. Secondo i dati di Assotermica si stima che possa saltare un contratto su tre sul mercato degli interventi in edilizia libera. Un comparto industriale che oggi vale oltre il 34% del settore delle costruzioni per numero di addetti. Tra questi rientrano le aziende della meccanica e in particolare quelle dell’impiantistica.

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