Una decina di giorni fa abbiamo dedicato un approfondimento a Google e al suo rapporto con la nostra privacy. La prima puntata si concludeva con l’invio dei fatidici “file” con la storia del nostro rapporto con Google ed i suoi prodotti quali Youtube, Gmail, Drive solo per citarne alcuni. File che contengono, per ciascuno di noi, una mole impressionante di dati che spesso nemmeno ci rendiamo conto di condividere con il gigante della ricerca sul web. E’ tutto lecito? Sì, ma l’informazione sui dati che vengono raccolti non è così chiara. Riprendiamo il discorso da dove l’avevamo interrotto e cioè dalle email.
Google sa a chi ho inviato un’email negli ultimi dieci anni
Migliaia, anzi, decine di migliaia di email. Così tante che ad un certo punto ho dovuto iniziare a cancellarle, altrimenti avrei esaurito i 15 gb di spazio disponibile su Gmail, tutti. Ok, nel mio lavoro è normale ricevere tanti messaggi di posta elettronica, ma vederne lì quasi 8 mila fa sempre impressione. Il file contenente informazioni sulla mia email era la maggior parte dei miei dati, con un peso superiore a 2 gigabyte. Al momento, il mio account contiene più di 11.000 email in esso ma è arrivato a contenerne oltre 30.000. Google conosce tutti i destinatari di queste email. Sono imbarazzato da questo fatto. I miei dati contenevano anche bozze, spam e email inviate. Google ha annunciato che nel 2017 avrebbe smesso di eseguire la scansione delle informazioni degli utenti per fornire informazioni più personalizzate.
Google sa quello che ho letto e visto online
Sono stato un vero e proprio divoratore insaziabile di notizie sin dal debutto di Google News in Italia e ogni notizia che ho letto quando ho effettuato l’accesso al mio account è stata registrata. Ok, col mio lavoro è normale, ho letto la bellezza di 59.234 notizie dal 2007 ad oggi, dicono i miei dati. Impressionante, vero? I miei interessi sono cambiati nel tempo, ovviamente. Ho anche salvato dagli alert di Google News che ho recentemente modificato. Così sono cambiate in parte i miei interessi riguardo le notizie: politica, tecnologia, business e cronache locali ora costituiscono il grosso del mio consumo di notizie. E’ facile vedere come l’azienda può utilizzare i miei dati per consigliarmi altre notizie.
YouTube invece non è sempre stato un prodotto Google. Google ha acquistato la piattaforma video online nel 2006. La mia esperienza con YouTube è iniziata tre anni dopo. Da allora, ho guardato poco più di 15.000 video su YouTube da quando ho effettuato l’accesso al mio account. Il primo video che ho visto? Jimi Hendrix live a Woodstock.
Leggi la prima parte di: Cosa sa Google di me e di te